Fig. 4 riassuntiva, margini di errore in rosso e blu
Su Science Advances, la rivista open access di Science, Surendra Adhikari ed Erik Ivins del JPL usano le misure geodetiche/gravitazionali dei satelliti Grace, principalmente, per mappare gli spostamenti dei poli dal Canada verso la Norvegia (moto uguale e contrario a sud) dal 2003 al 2015 e altri dati per ricostruire i movimenti precedenti.
Non è molto sorprendente se si pensa all’oscillazione provocata dallo tsunami del 2004, deve pur esserci un qualche effetto della fusione dei ghiacci e della massa sempre maggiore degli oceani, però c’è una cosa interessante. Dal 2000, l’effetto sposta il polo nord di 17 cm/anno non solo per via delle gigatonnellate perse in mare dalla Groenlandia o dall’Antartide, ma perché le terre emerse dell’Europa continentale e dell’Asia sembrano perdere acqua – e quindi massa – soprattutto in India e attorno al mar Caspio.
L’alternanza di siccità e precipitazioni sull’Eurasia spiegherebbe anche l’oscillazione dei poli osservata dalla fine dell’Ottocento. Al condizionale, è il primo lavoro di questo tipo.
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Post peer-review
Ieri in radio, segnalavo due paper secondo i quali tutti i modelli sarebbero sbagliati perché prevedono un eccesso di precipitazioni estreme nell’emisfero nord su Nature, e prevedono una sensibilità troppo bassa del clima al raddoppio della CO2 per carenze nel simulare le nubi, su Science. Bref, uno rassicurante, uno allarmante.
Di mio aggiungevo che il primo faceva discutere (anche perché Zorita e Lundqvist a volte hanno preso cantonate) e che il secondo mi sembrava un po’ azzardato.
Mini-rassegna delle critiche, semmai aggiungo:
Meno diluvi: Carbon Brief; Skeptical Science
Temperature più calde: Gavin Schmidt; James Annan; And then there’s physics
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Da Real Climate, Gavin Schmidt infilza la bufala “le nostre emissioni climalteranti sono niente rispetto a quelle dei vulcani”
This “volcano gambit” is an infallible sign that indicates the author is clueless about climate science, but few are aware of its long and interesting history…
Da Climalteranti è uscito “Perché votare sì al referendum” sulle trivelle.
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Dati falsi, risultato giusto…
Su Science esce una ricerca sulla percezione dei transessuali dopo una breve conversazione, di David Broockman e Joshua Kalla, il post-doc e lo studente che avevano scoperto che quella di LaCour e Green uscita su Science a fine 2014 si basava su dati inventati da LaCour. Risultato:
Here, we show that a single approximately 10-minute conversation encouraging actively taking the perspective of others can markedly reduce prejudice for at least 3 months. … For the intervention, 56 canvassers went door to door encouraging active perspective-taking with 501 voters at voters’ doorsteps. A randomized trial found that these conversations substantially reduced transphobia, with decreases greater than Americans’ average decrease in homophobia from 1998 to 2012. These effects persisted for 3 months, and both transgender and nontransgender canvassers were effective.
Ancora più efficace di quanto sostenevano LaCour e Green. Commento di Elizabeth Levy Paluck; articolo di Katie Palmer su Wired.
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Da Retraction Watch
– altre “immagini problematiche” dell’oncologa Patrizia Russo dell’IRCCS San Raffaele-Pisa;
– il dott. Corrado Magnani e altri 10 ricercatori chiedono la ritrattazione per errori grossolani di un paper del trio Edward Ilgren, Yumi Kamiya e John Hoskins, noti per sminuire la pericolosità dell’amianto e non dichiarare di essere pagati da Eternit. I direttori della rivista Epidemiology Biostatistics and Public Health, Stefania Boccia e Carlo La Vecchia non vogliono perché due revisori dicono che va bene così. Boicottare EB&PH?
– da distribuire ai giornalisti, la guida (lampo) alle riviste mediche di Michel Accad.
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Panama Papers
Legale di 5 compagnie offshore amministrate da MossFon, è subito stato “dimesso” l’avvocato Gonzalo Javier Delaveau Swett, responsabile di Chile Trasparente, sede locale di Transparency International. Resta il fatto che non le aveva dichiarate nei conflitti d’interesse. L’indagine interna di TI è in corso.
Non sarebbe il primo presidente o testimonial di “alto profilo” a lucidarsi così la reputazione. Morale: facciamone a meno.
Dall’Economist, editoriale:
Corruption makes the world poorer and less equal. When politicians steal, they reduce the amount of public cash left over for roads or schools. When they give sweetheart contracts to their chums, they defraud taxpayers and deter honest firms from investing in their country. All this hobbles growth.
Cleaning up tax havens will not end graft. The prime responsibility for this lies with national governments, many of which should do more to make their finances transparent and their safeguards against cronyism stringent. But it would help if kleptocrats were less able to hide their stashes. Hence co-ordinated global efforts are required to crack down on corporate anonymity and to stop the middlemen who make it so easy for crooks to launder their loot.
L’articolo “A torrential leak” è ottimista:
The furore over the Mossack documents suggests that leaks will do more than any politician to sink tax havens. As the public mood towards offshore shenanigans hardens, more employees of financial and law firms seem to feel morally compelled to pilfer data and hand it to reporters or governments. Some believe the spate of whistle-blowing since the global financial crisis has helped cool interest in using shell companies; Mossack has closed more than it has opened in recent years. (…)
And there is plenty more beyond Mossack that might be leaked: the firm has only 5-10% of the global market for shell companies. No wonder that, as one adviser to the wealthy puts it, “We’re now telling clients they have to assume anything they do offshore will become public, and they’ll have to be able to justify it when it does.”