Cari orecchietti di radiopop,
la vostra emittente preferita è media partner del Museo di Storia Naturale, in corso Venezia a Milano, dove da domani fino al 30 aprile c’è la mostra Terremoti. Origini, storie e segreti dei movimenti della Terra, la seconda parte della trilogia iniziata con i vulcani e che terminerà con gli uragani. Ve la raccomandiamo perché è insieme educativa, una priorità in Italia, spettacolare e tragica – il diorama del terremoto di Messina… – e pensata per tutte le età. E’ curata dall’Associazione didattica museale e dall’editrice Silvana, le conoscete già, vi potete fidare.
E’ anche di attualità purtroppo, così abbiamo deciso di disturbare Alessandro Amato del Centro Nazionale Terremoti dell’INGV, a Roma. Il 25 agosto ad Alison Abbott di Nature aveva detto:
Il terremoto [in Centro Italia] può aver attivato faglia adiacenti com’è accaduto nel 1997. Ci aspettiamo parecchi scosse di assestamento di magnitudo decrescente. Ma non possiamo dire quando e dove esattamente avverranno… Prevedere i terremoti in modo affidabile è ancora un sogno lontano.
Però sembrava avere in mente un buon modello. Nel 2007 aveva pubblicato con un collega una valutazione della Rete Sismica Nazionale, molto migliorata nel decennio precedente; e dopo L’Aquila nel 2009 è anche diventata più densa la rete europea dei sensori, scriveva nel 2011.
Quella raccolta incessante di dati ha reso più affidabili i modelli e quindi le mappe delle zone a rischio?
E l’INGV ha abbastanza personale e mezzi o se Alessandro Amato pensa ai colleghi in California – che pure si lamentano – gli vien da piangere?
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Ieri a Genova è iniziato il Festival della Scienza, il più ampio, denso e vivace che ci sia capitato di vedere (quello di New York in confronto pff!).
Tema di quest’anno: i segni.
Abbiamo guardato il menu dell’abbuffata di conferenze, mostre, spettacoli, presentazioni di libri… e abbiamo scelto un segno dei tempi: il mare inquinato dalla plastica. Ce ne parla in anteprima Stefano Aliani, un biologo marino passato all’oceanografia all’ISMAR-CNR, che ha studiato molto il Mar Ligure. Farà una conferenza all’Acquario, sul Porto Antico, il 4 novembre alle 18 insieme a Marco Faimali. Titolo: “Un oceano di microplastiche”, sigh…
Intervista registrata perché mentre andiamo in onda interviene a una conferenza della UE sullo stesso tema. Siamo partiti da tre sue ricerche: sulla “macroplastica” nel Mediterraneo e nel Mar Nero e fra i coralli dei mari freddi che dovrebbero cavarsela anche con l’acidificazione degli oceani dovuta alle emissioni di CO2: quello che conta per la loro crescita sana è la disponibilità di aragonite, un carbonato di calcio misto a magnesio che sta diventando meno abbondante soprattutto nei mari caldi.
Come sperava il dott. Aliani, mentre un’oca era pessimista, questa notte la Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources ha approvato la riserva marina del mare di Ross, in Antartide, dopo anni di opposizione: 1,5 milioni di km2.
Dall’altro lato del Nord Italia, intanto
A Trieste, in cima al molto inquinato Adriatico, dal 1 al 6 novembre – in realtà da oggi – si tiene invece il Science + Fiction Festival, con l’anteprima di “For The Love of Spock“, il documentario uscito per il 50° anniversario di Star Trek, e dopo e prima i film e gli spettacoli teatrali si discute di quello che potrebbe riservarci la scienza in futuro.
Letture raccomandate della settimana se ci stanno…
- Living Planet 2016, il triste aggiornamento sulle estinzioni in corso
- le previsioni dell’International Energy Agency sul passaggio all’energia pulita da qui al 2020
- un ricerca in genetica uscita ieri su Nature, in cui l’HIV risulta già presente in USA nel 1970 e quindi non è stato portato dal “paziente zero” nel 1980
- altre che non ci stavano nel post successivo.
Dalle 10.35 alle 11.25 sul 107,5 o in streaming o podcast dopo. Per dirci se abbiamo sbagliato qualcosa sms 331 62 14 013, FaceBook e mail oche at radiopopolare.it