Sempre l'Università Federico II

Comincia a essere tedioso: su PubPeer si moltiplicano le segnalazioni di ricerche biomed italiane, in prevalenza basate a Napoli. Ultimo esempio, la ritrattazione (h/t Retraction Watch) di un paper su richiesta di Carlo Maria Croce della Ohio State e dell’univ. di Ferrara, un coautore abituale di Gerolama Condorelli, Francesco Beguinot, Alfredo Fusco e altri napoletani chiacchierati, che di suo ha una settantina di paper “problematici”.

Dopo i capolavori di photoshop firmati Alfredo Fusco et al. – 66 papers “problematici” – non era il caso di dare un’occhiata all’abbondante produzione del Dipartimento di Medicina?
Punteggio Tarantino-Finelli invariato.

*

Alcuni media anglosassoni si mobilitano contro i “fatti alternativi”. Sul Guardian, in data di oggi c’è un articolo di David Robert Grimes sulle false terapie oncologiche (idem MedBunker, è un complotto internazionale!); ieri uno di Pete Etchells sulla psicologia della credenza nelle bufale; uno di Nicola Davis e uno di Dean Burnett sulle patate fritte e il presunto rischio di tumore; ieri la BBC annunciava che ricercatori di Cambridge studiano un “vaccino” anti-bufale; idem il Guardian.

Domenica sul Guardian, Jon Butterworth difendeva l’onestà scientifica, alla base della fiducia reciproca necessaria alla scienza:

When that trust is undermined, the first thing is loss of efficiency, and the next is a total breakdown.

This is why no one with the best interests of science, or society, at heart can afford to openly lie, whatever side of an argument might appear to benefit in the short term. Acknowledging uncertainties is vital, owning up to mistakes deserves respect, and outright lies in the face of obvious facts mean the perpetrators must be cast out, and never listened to again. Otherwise they will break the whole system. Whether the system is science or democratic society, this may be their goal, and the threat must be resisted. Don’t just take my word for it.

Dice così perché collabora all’esperimento Atlas del CERN, ma dove comandano i perpetrators…

***

In Italia quanti medici, odontoiatri, psicologi ecc. pagano 2000 euro in cambio di 50 (falsi) crediti di formazione, per imparare da ciarlatani™ il metodo dello psicopatico pluriomicida Geerd Hamer? Durata del corso: 4 giorni, ma secondo il capo della scuola hameriana, il costo per i formati è di 100 euro al giorno.

24 commenti

  1. In Italia quanti medici, odontoiatri, psicologi ecc. pagano 2000 euro in cambio di 50 (falsi) crediti di formazione, per imparare da ciarlatani™ il metodo dello psicopatico pluriomicida Geerd Hamer?
    E come è possibile che si ricevano crediti formativi per imparare ciarlataneria allo stato puro? Lunedì l’abbiamo chiesto direttamente ad Agenas ma, come era prevedibile, nessuna risposta.

  2. In Italia quanti medici, odontoiatri, psicologi ecc. pagano 2000 euro in cambio di 50 (falsi) crediti di formazione, per imparare da ciarlatani™ il metodo dello psicopatico pluriomicida Geerd Hamer?
    Io, da paziente, ancor piu’ che “quanti?” mi chiedo, egoisticamente, “quali?”.
    Ovvero: come faccio a sapere — quando io o un mio familiare abbiamo bisogno di assistenza medica — se il dottore al pronto soccorso, o il medico del reparto ospedaliero, o lo specialista al quale ci rivolgiamo per un consulto, o (banalmente) il medico di famiglia, si e’ aggiornato con corsi seri e utili o con corsi su omeopatia, floriterapia o medicina hameriana?
    In un mondo ideale — con un’adeguata commissione ministeriale per la valutazione dei corsi e con un ordine dei medici attento ad accreditare solamente le terapie di efficacia sperimentalmente verificata — sarebbe una domanda probabilmente oziosa.
    Ma dubito che siano in molti rimasti a credere che questo sia un mondo ideale.


  3. un ordine dei medici attento ad accreditare solamente le terapie di efficacia sperimentalmente verificata

    Detto niente, qui viene il bello.

  4. Detto niente, qui viene il bello.
    Appunto, il problema più grave è a monte. Che i ciarlatani facciano i ciarlatani e provino a infiltrarsi nelle istituzioni è nell’ordine delle cose e, per quanto sia brutto vederli all’opera, ce lo aspettiamo. Ma che le istituzioni non facciano il loro dovere, che ci sia chi concede crediti ECM ad occhi chiusi, chi mantiene all’interno dell’Ordine persone che hanno dimostrato di non esserne degne e di avere fallito nel processo di formazione scientifica, chi permette loro di organizzare corsi universitari, di far laureare studenti, di gestire laboratori, di avere accesso a finanziamenti pubblici, di pubblicare su riviste più o meno farlocche (per di più pagandone la pubblicazione) articoli copiati dai lavori di altri … insomma, chi deve sovrintendere e non lo fa, mi sembra che abbia una responsabilità enorme nel dilagare della ciarlataneria.
    Fra l’altro, quando gli Ordini dei Medici si muovono, si vede subito con che cuordileoni abbiamo a che fare – Gava, e ora Miedico, che basta fargli “buh!” e si rimangiano anni di anti-vaccinismo militante, stanno dando la dimostrazione del fatto che, se si vuole fare pulizia, lo si può fare.

    1. E.K. Hornbeck,
      “quali” sarebbe un’informazione più utile in effetti e magari una classifica, come quella per i risultati di uno stesso intervento nei vari ospedali.

      Dora,
      Ma che le istituzioni non facciano il loro dovere
      Refrain, ma finché non si ribellano i contribuenti/elettori/peones, per es. i medici che hanno denunciato Dario Miedico all’Ordine…
      Ho scritto all’uff stampa della Federico II per sapere se erano in corso verifiche sui prodotti editoriali dei loro docenti e se i risultati saranno resi pubblici.

      Giancarlo,
      ad alcuni ingegneri servirebbe forse un corso su “comunicazione del rischio”.
      Vedo che la psicologa viene da Reggio Calabria, come se a Milano non ci fossero docenti di comunicazione.

  5. Vi e’ stata un’inchiesta di una commissione interna della Federico II e non e’ stato riscontrato nessuna serie intenzione di manipolare i dati nei lavori del prof. Alfredo Fusco. E’ possibile chiedere al prof. Roberto DiLauro, a capo di questa commissione, tuttti i dettagli del caso.

  6. Vi e’ stata un’inchiesta di una commissione interna della Federico II e non e’ stato riscontrata nessuna serie intenzione di manipolare i dati nei lavori del prof. Alfredo Fusco. E’ possibile chiedere al prof. Roberto DiLauro, a capo di questa commissione, tuttti i dettagli del caso.

    1. Arturo,
      sì, ma nel frattempo le ritrattazioni sono arrivate a 9, tutte per immagini ritoccate o riciclate.
      Il prof. Di Lauro ha lasciato la Federico II nel 2014, non può parlare a suo nome. Finché l’università non pubblica il rapporto della commissione, o un sunto, e le misure prese per evitare altre manipolazioni poco serie, decine di co-autori restano sospettati di scarsa serietà. Secondo me, non è giusto.

  7. Sylvie: i paper esaminati dalla commissione sono proprio una decina e non e’ stata trovata nessuna intenzione di manipolare i dati da parte del prof. Fusco. Ho visto il report della commissione e stabilisce proprio questo, ma naturalmente non lo posso diffondere per ovvie ragioni.

  8. @ arturo
    i paper esaminati dalla commissione sono proprio una decina e non e’ stata trovata nessuna intenzione di manipolare i dati da parte del prof. Fusco. Ho visto il report della commissione e stabilisce proprio questo, ma naturalmente non lo posso diffondere per ovvie ragioni.
    Ma le ovvie ragioni non dovrebbero impedirle anche di rendere pubblico che, secondo quel report, “non e’ stata trovata nessuna intenzione di manipolare i dati da parte del prof. Fusco” ?

  9. @ E.K.Hornbeck
    La commissione ha infatti anche chiesto al proprio ufficio legale se il suo report poteva diventare pubblico, ma e’ stata sconsigliata in tal senso. Dovrei andare a riprendere in mano esattamente quali sono stati questi motivi ostativi, ma uno di questi e’ che veniva lasciato del tempo al prof. Fusco di fare, eventualmente, delle controdeduzioni. Comunque, se chiedete al prof. Di Lauro, sicuramente potra’ dirvi meglio di me come stanno in dettaglio le cose.

  10. Sylvye: la decina di paper erano quelli oggetto dell’indagine della procura di MIlano.

    1. arturo,
      quelli oggetto dell’indagine della procura di Milano
      immaginavo, per questo dicevo che l’indagine sembra sbrigativa.
      se chiedete al prof. Di Lauro
      Non so come spiegarlo. Quello che il prof. Di Lauro, lei o io possiamo dirci in privato è irrilevante. Provi a confrontare la documentazione su PubPeer con le ritrattazioni già avvenute a causa di immagini manipolate o riciclate. Se lei fosse uno degli autori onesti, sarebbe contento di essere sospettato di disonestà?
      Quei 66 articoli “problematici” non sono una questione privata e non riguardano solo il prof. Fusco e il suo processo. Così come non lo sono e non lo riguardano le centinaia di “articoli problematici” usciti dal Dip di Medicina della Federico II.

  11. @ arturo
    La commissione ha infatti anche chiesto al proprio ufficio legale se il suo report poteva diventare pubblico, ma e’ stata sconsigliata in tal senso.
    Appunto.
    Solo che lei ritiene di rispettare questo desiderio di riservatezza non diffondendo l’intero rapporto ma, nel contempo, non lo rispetta affermando che dal rapporto si evince che “non e’ stata trovata nessuna intenzione di manipolare i dati da parte del prof. Fusco”.
    Non mi sembra coerente e non mi sembra corretto. IMHO, o si diffonde l’intero rapporto o si tace sul contenuto dello stesso. Altrimenti l’effetto finale e’ la diffusione di un pettegolezzo incontrollabile.
    Anche l’invito a rivolgerci al prof. Di Lauro, mi lascia perplesso.
    Lo fa nella speranza che lui osi violare il desiderio di riservatezza dell’Universita’ e diffonda l’intero rapporto?
    Oppure lo fa nella speranza che il prof. Di Lauro confermi quello che lei ci scrive ma che, come lei, si rifiuti di diffondere l’intero rapporto?
    In questo secondo caso mi sembrerebbe aggiungere scorrettezza a scorrettezza.
    Inizialmente pensavo che lei cercasse di difendere, impropriamente, il prof. Fusco e i suoi co-autori, diffondendo notizie, incontrollate e incontrollabili, favorevoli agli stessi.
    Ma poi lei ci scrive che uno dei “motivi ostativi” alla diffusione del rapporto era “che veniva lasciato del tempo al prof. Fusco di fare, eventualmente, delle controdeduzioni”.
    Dal che mi sembra di poter dedurre, in base a quello che ci scrive, che per il prof. Fusco era opportuno presentare delle controdeduzioni. Quindi che il rapporto non era completamente favorevole al prof. Fusco, o non avrebbe avuto senso tenerlo riservato per dargli l’opportunita’ di proporre controdeduzioni.
    Quindi, sempre piu’ confuso riguardo alle sue intenzioni, le chiedo: a che scopo diffondere pettegolezzi (per di piu’ contrastanti) su un rapporto che non si intende rendere pubblico?

  12. @ E.K.Hornbeck
    “Inizialmente pensavo che lei cercasse di difendere, impropriamente, il prof. Fusco e i suoi co-autori, diffondendo notizie, incontrollate e incontrollabili, favorevoli agli stessi”
    Lei mi attribuisce delle intenzioni in maniera del tutto arbitraria. Guardi che io non ho nessun interesse a difendere chicchessia. Ho semplicemente riferito dei fatti riportatimi dal presidente della commissione e che ho avuto modo di verificare di persona nel report. Punto.

  13. Sylvie:
    Io posso essere anche d’accordo con lei che ci sono molti altri articoli problematici su Pubpeer per il prof. Fusco (e per molti suoi coautori). Ma non posso prescindere da quello che mi ha riportato il prof. Di Lauro, presidente della commissione e persona competentissima.
    Lei comunque e’ una valida giornalista di una grande testata. Perche’ non prova a fare un’ichiesta su quanto sta succedento alla Federico II?

    1. arturo,
      Perche’ non prova a fare un’inchiesta su quanto sta succedendo alla Federico II?
      Sarei la persona sbagliata, non mi sono mai occupata di cronaca nera.

  14. @ arturo
    Lei mi attribuisce delle intenzioni in maniera del tutto arbitraria.
    Non e’ esatto.
    Se legge con attenzione il mio intervento precedente (in particolare il frammento che riporta), si rendera’ conto che inizialmente *ipotizzavo* alcune sue intenzioni (in maniera certamente opinabile ma non del tutto arbitraria, visto che era sulla base dell’analisi di un suo intervento) e poi concludevo che l’ipotesi era probabilmente errata (in seguito all’analisi di un successivo intervento).
    Guardi che io non ho nessun interesse a difendere chicchessia
    Mi verrebbe voglia di risponderle che, come si suol dire, excusatio non petita, accusatio manifesta.
    Ma, in realta’, quanto ci scrive non mi sembra, piu’ di tanto, significativo.
    A me capita spesso di difendere delle persone disinteressatamente.
    Mi capita di farlo (non tanto spesso, lo ammetto) persino quando il loro e’ in contrasto con il mio, di interesse.
    Il piu’ delle volte, banalmente, perche’ ritengo sia giusto.
    Ho semplicemente riferito dei fatti riportatimi dal presidente della commissione e che ho avuto modo di verificare di persona nel report
    Lei si e’ concentrato sulle sfumature ma ha ignorato il nocciolo del miei ultimi interventi.
    Il report di cui parla, come lei stesso ci ha chiarito, dovrebbe rimanere riservato.
    Quindi perche’ ce ne parla, sulla base della sua lettura, e, nello stesso tempo, non lo diffonde, sulla base del fatto che dovrebbe rimanere riservato?
    Mi pare che lei rispetti la riservatezza di quel rapporto ma solo dopo averne estratto, e diffuso, alcuni elementi. Questo si’ che mi sembra arbitrario.
    Non si stupisca, poi, se qualcuno si interroga riguardo alle sue motivazioni.

  15. “*ipotizzavo* alcune sue intenzioni”
    Le confermo che le sue ipotesi sono del tutto arbitrarie e paranoiche. Io non nessuna intenzione particolare se non quella di riferire dei fatti. Punto.
    “Il report di cui parla, come lei stesso ci ha chiarito, dovrebbe rimanere riservato.”
    E chi lo ha diffuso? Non di certo io. Ho sempicemente riferito quelle che sono state le conclusioni della commissione.

  16. @Sylvie
    “Perche’ non prova a fare un’inchiesta su quanto sta succedendo alla Federico II?”
    “Sarei la persona sbagliata, non mi sono mai occupata di cronaca nera.”
    Capisco il gusto della battuta, ma non le sembra di esagerare un po?

  17. @ arturo
    Le confermo che le sue ipotesi sono del tutto arbitrarie e paranoiche
    Lei mi conferma solo (perche’ gia’ autonomamente ero arrivato a presumerlo, se ci ha fatto caso) che le mie prime ipotesi erano sbagliate.
    Ma sull’arbitrarieta’ non siamo d’accordo.
    Perche’ quando lei interviene a commento di un post, in cui si riferisce di 66 lavori problematici del prof. Fusco, precisando che l’inchiesta di una commissione interna ha concluso che “non e’ stato riscontrato nessuna serie intenzione di manipolare i dati nei lavori del prof. Alfredo Fusco”, lei sta oggettivamente intervenendo a difesa del prof. Fusco.
    Ipotizzare che fosse anche sua intenzione farlo non era arbitrario. Era decisamente ragionevole.
    Magari sbagliato, ma ragionevole. E, quindi, definirlo “arbitrario” e’ scorretto.
    Quanto alla paranoicita’, non mi sembra che possa valutarla autorevolmente chi, piccato da un’ipotesi che io stesso avevo concluso considerandola improbabile in un intervento nel quale mai ho accennato a qualsivoglia interesse (suo o di altri), si difende da un’accusa inesistente con “io non ho nessun interesse a difendere chicchessia”.
    Io non nessuna intenzione particolare se non quella di riferire dei fatti
    Prendo atto di quanto afferma riguardo alla sua intenzione.
    Le faccio pero’ notare che, se si limita a riferire conversazioni private e parte del contenuto di un rapporto che lei ha letto ma che non e’ pubblicamente disponibile, ci chiede di crederle sulla parola (o magari sulla parola del prof. Di Lauro, ma sempre di credere sulla parola ci chiede) sui fatti di cui dice di voler riferire.
    Questo, IMHO, non e’ riferire riguardo a dei fatti. E’ diffondere pettegolezzi.
    Analogamente devo derubricare a pettegolezzo il seguente intervento attribuito proprio al prof. Di Lauro
    I learn that on the basis of our report Prof. Fusco received a sanction and a warning from the Rector and furthermore, as recommended in the report, the University Federico II has now established rules on how to handle cases of misconduct
    considerando anche che, nella pagina che dovrebbe riportarlo, il prof. Di Lauro ha cancellato molti suoi commenti e non posso verificare se questa frase era effettivamente stata da lui scritta.
    Il problema di fondo e’ che se quel rapporto non viene reso pubblico, parlarne sulla base di una privata presa visione e’, ripeto, puro pettegolezzo.
    Punto.
    Punto, punto e virgola… punto e un punto e virgola.;
    E chi lo ha diffuso? Non di certo io. Ho semplicemente riferito quelle che sono state le conclusioni della commissione.
    Lei ci scrive “Ho visto il report della commissione e stabilisce proprio questo” dove “questo” era “i paper esaminati dalla commissione sono proprio una decina e non e’ stata trovata nessuna intenzione di manipolare i dati da parte del prof. Fusco”
    Se quello che dice e’ vero (ma se non viene diffuso quel rapporto, nella sua interezza, non siamo in grado di verificarlo) lei ha diffuso, per quanto a livello di pettegolezzo, un sottoinsieme del contenuto di quel rapporto che, proprio lei ci insegna, e’ riservato.
    Questo si’ che e’ arbitrario.

  18. @ Oca Sapiens
    Errata corrige: nel precedente intervento ho sbagliato un tag al termine della prima riga: ho messo l’apertura di italic anziche’ la chiusura. E quindi non si capisce dove finisce il frammento citato e dove inizia il mio intervento.
    Non e’ che riesce a correggerlo?
    —-
    Scusate tutti.
    fatto, l’oca s.

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