Cari orecchietti di popolnetwork,
avrete sentito parlare del gender budgeting o “bilancio di genere“, perché molte amministrazioni pubbliche hanno detto di averlo adottato dagli Appennini alle Ande e dal Belgio all’India.
Tiene conto, e rende conto (come nel caso dell’Emilia Romagna) a contribuenti ed elettori, dell’effetto di imposte, spese e tagli sulla vita, il reddito, la salute, i diritti ecc. delle donne e dei parenti che accudiscono, vale a dire sulla vita ecc. della stragrande maggioranza della popolazione.
Pur non brillando per femminismo, gli economisti sembrano d’accordo. Dagli Appenn Dalla Banca Mondiale al Fondo Monetario Internazionale passando dall‘OECD, università e centri di ricerca, tutti ripetono da anni che il gender budgeting ha solo vantaggi: riduce le disuguaglianze, favorisce l’educazione, la libertà e la partecipazione femminile allo sviluppo socio-economico e alle decisioni collettive. La democrazia trasparente e il benessere non solo degli adulti maschi in buona salute, insomma.
Chiediamo se è vero o sono i soliti buoni propositi a Beatrice Costa di Action Aid (un’Ong che aiuta a preparare e a verificare bilanci di genere in Italia e in giro per il mondo).
Aggiunta: Il suo primo esempio riguardava la Svezia, dove s’è scoperto che conviene sgomberare per prime da neve e ghiaccio le strade percorse per accompagnare i bambini a scuola (oltre a quelle percorse dai trasporti pubblici), invece di cominciare dalle strade usate dagli automobilisti. L’abbiamo chiesto anche a Diana De Marchi, presidente della commissione pari opportunità e diritti civili del Comune di Milano (chiede una spesa per raccogliere dati “disaggregati” per genere, così da poter prendere decisioni basate sull’evidenza, e non è la sola!).
E voi cosa dite?
Comuni italiani con un bilancio di genere
In un microfono aperto a Fa la cosa giusta è un po’ banale, ma vorremmo sapere da voi qual è la spesa più giusta da fare nel bilancio del vostro Comune, e magari dello Stato, o se preferite la tassa più ingiusta da eliminare, in cambio di quale taglio?
Altri link: le Giardiniere di Milano, presentate da Maria Castiglione bloccata mentre passava davanti allo stand di Radio popolare; il Women Budget Group e le sue valutazioni dei bilanci del governo britannico che dovevano essere “gender neutral” e hanno invece fatto ricadere sulle donne l’87% delle “politiche di austerità”, cioè dei tagli alla spesa sociale.
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