Per vent’anni le rassegne Cochrane sull’efficacia delle terapie e la validità degli esperimenti clinici a supporto sono state ritenute tra le più affidabili perché gli autori erano competenti e soprattutto non erano legati a Big Pharma.
Però a proposito della polemica del centro Nordic Cochrane con l’Agenzia europea per i farmaci – citata da Report – sugli effetti collaterali dei vaccini contro il papillomavirus, Medbunker scriveva:
Questa storia infatti per loro è stato un brutto colpo. Se Cochrane perde credibilità abbiamo perso uno dei pochissimi strumenti di controllo della ricerca ancora indipendenti. Quindi io tifo per Cochrane ma con attenzione, perché si rischia di passare dalla parte del torto se non si hanno dati saldissimi.
Di mio, segnalavo che il primo autore, Peter Gøtzsche, aveva perso credibilità con incidenti riguardanti la mortalità da psicofarmaci in Gran Bretagna e i benefici delle mammografie. Trascinato dalla foga o dalla frustrazione, gli capita di fare affermazioni smentite dall’evidenza stessa che aveva raccolto. Ma almeno l’aveva pubblicata.
Volevo vedere se erano stati pubblicati i dati del famigerato esperimento clinico PACE (presunti benefici dell’esercizio fisico contro la sindrome da stanchezza cronica) e sono capitata su un articolo di James C. Coyne, uno psicologo che tratta con vigoroso scetticismo parecchi claims delle neuroscienze, a proposito della rassegna che Nordic Cochrane sta preparando con la partecipazione di autori dei dati contestati:
Dr. Gøtzsche has a sharp eye for the intrusions of industry into the conduct of clinical trials […]. But he and the rest of the Nordic Coordination Centre have a tin ear when it comes to detecting authors tied to the insurance industry tromping into a Cochrane review and imposing a coordinated switching of outcomes. […]
The net result was a shift in the conclusions of the meta-analyses so they were favorable to the interests of the insurance industry with which one of primary investigators of a trial had a financial conflict of interest. The trial itself was funded in part by the UK Department of Works and Pension.
Coyne aspetta i dati grezzi da un anno, adesso li chiede con una lettera aperta a David Tovey, il direttore responsabile delle rassegne.
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Per la serie “mal comune”, da Coyne ho anche scoperto che se uno psichiatra legge un articolo di Medscape Psychiatry e risponde a poche domande dimostrando di averlo capito, ottiene dei crediti di formazione – magari in ciarlataneria.
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Hotspot “nell’era dell’informazione”
Su Science Advances, Brian Uzzi et al. incrociano i 28.426.345 paper indicizzati dal Web of Science tra il 1945 e il 2013 con i 5.382.833 brevetti concessi dall’USPTO tra il 1950 e il 2010:
Our analysis… revealed three links between the age of prior knowledge and hit papers and patents. First, works that cite literature with a low mean age and high age variance are in a citation “hotspot”; these works double their likelihood of being in the top 5% or better of citations. Second, the hotspot is nearly universal in all branches of science and technology and is increasingly predictive of a work’s future citation impact. Third, a scientist or inventor is significantly more likely to write a paper in the hotspot when they are coauthoring than whey they are working alone.
Quindi
our findings reveal that the age of information is a remarkably powerful and heretofore unknown predictor of high-impact work in science and technology.
Mah… “ignoto” non direi, tre parametri mi sembrano una semplificazione, vorrei sapere quante eccezioni con migliaia di citazioni esistono nel 75% di quei paper e brevetti che non rientra nel loro “hotspot” ecc. ecc.
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Per chi ha letto le accuse di collusione con i trafficanti di profughi rivolte dal M5*, Lega, fascisti e complottari del “vi paga Soros” alle Ong, rif. anche le risposte di Proactive Open Arms e Medici Senza Frontiere.
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Full Montecarlo
Nelle Environ. Res. Letters, Stefan Rahmstorf, Grant Foster (tamino) e Niam Cahill rivoltano in tutti i sensi le serie delle temperature HadCrut e HadCrut “broken”, GisTemp, NOAA, Berkeley e Cowtan & Way per far uscire un segnale di rallentamento o accelerazione dal 1998 a oggi:
the years 2014, 2015 and again 2016 set new global heat records since the start of regular measurements. Never before have three record years occurred in a row
Non esce:
We find that the public discussion of time intervals within the range 1998–2014 as somehow unusual or unexpected, as indicated by terms like ‘hiatus’, ‘pause’ and ‘slowdown’, has no support in rigorous study of the temperature data. Nor does recent talk of sudden acceleration based on three record-hot years in a row and the exceptional value in 2016. Both the alleged slowdown and the suspected acceleration are in fact well within the expected range of behavior for a constant trend plus the usual ‘noise’.
“Taxi” del Mediterraneo ce ne sono tanti. La nostra Marina, la Guardia Costiera, le ONG, EUNAVFORMED e perfino i mercantili di passaggio. Ah, c’è anche FRONTEX, ma se ne sta lontana e ne ha soccorsi meno di tutti quelli citati (dati della Guardia Costiera per il 2016). Forse parlano per questo, sono costosi, inutili e dimostrazione lampante del fallimento delle politiche europee sulla migrazione.
Su Rahmstorf et al., interessante e nessuna sorpresa nella conclusione che potremmo banalizzare in “la temperatura del pianeta continua imperterrita a salire”.
Riccardo,
grazie, stavo proprio cercando i dati – e poi accusano di collusione le Ong.
Mi ha divertito che Rahmstorf et al. abbiano optato per “time intervals”, più neutro di così…
Guardare i dati, ascoltare direttamente le dichiarazioni delle persone e quelle di tutti gli attori coinvolti è un brutto vizio poco diffuso fra giornalisti e politici 🙂
Ad esempio, il nostro “stimato” vice-presidente della Camera non ha letto il rapporto di FRONTEX né la smentita all’articolo del Financial Times. FRONTEX che nel frattempo sembra voglia cambiare strategia comunicativa e prendersela (finalmente!) con i trafficanti e non con le ONG.
E sempre lui che cita il Procuratore di Catania non ha ascoltato la sua audizione al Senato. Il Procuratore Zuccaro ha detto chiaramente (e ripetuto in altre sedi) che non c’è alcun fascicolo aperto, quindi nessuna accusa da parte della Magistratura, ma solo un’indagine conoscitiva; tenere gli occhi aperti è il suo mestiere e sono contento che lo faccia.
La crisi migratoria è una questione troppo seria per lasciarla in mano a gentucola di questo calibro.