La Regione Lombardia ha assegnato il Premio “Lombardia è Ricerca” a Giacomo Rizzolatti per la scoperta in un macaco (uno…, l’altro faceva da modello) dei neuroni a specchio, neuroni della corteccia motoria che sono più attivi quando il macaco compie un’azione e quando vede l’altro compierla. Ce ne passa fra questa osservazione e la “follia attributiva” che ha scatenato, scriveva Cristina Metitieri su Neuropsicolab sabato, citando un ricercatore (h/t RadioProzac).
Follia condivisa a maggioranza dalla giuria, stando alla motivazione letta dal suo presidente Alberto Mantovani:
Il premio viene assegnato per la scoperta dei neuroni a specchio e della funzione a specchio del nostro sistema nervoso centrale. Questi meccanismi sono il substrato neurologico per il nostro riconoscerci nelle persone, negli atteggiamenti e nei movimenti di chi ci sta davanti. La funzione a specchio costituisce la base neurologica dell’empatia e della capacita’ di comunicare a livello profondo fra esseri umani. La scoperta dei neuroni a specchio ha contribuito profondamente alla comprensione del funzionamento del nostro sistema nervoso centrale e ha avuto un impatto trasversale che va dalla psicologia alla neurologia, alla robotica, alla comprensione del nostro comportamento sociale come essere umani. La scoperta di questi circuiti neurologici ha aperto e aprirà sempre di più la strada alla cura delle patologie del comportamento come le malattia dello spettro autistico.
Extraordinary claims, but where’s the evidence?
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Le Salon des rétractés
Scrive Smut Clyde, troppo tardi per il Parco delle Bufale:
Coming out on October 26 from Elsevier:
Controversies in Vaccine Safety : A Critical Review
Edited by Christopher A. Shaw, Claire Dwoskin , Lluis Lujan, Lucija Tomljenovic
Tutti buoni clienti della rivista di Elsevier che ha appena ritrattato l’ultima falsificazione di Shaw, Tomljenovic et al. I loro finanziatori, la signora Dwoskin per prima, saranno lieti di comprarne centinaia di copie da distribuire come réclame.
With contributions from Gherardi (on MMF, which includes ASIA), Shoenfeld (on ASIA, with includes MMR), Exley, disgraced fraudster Mikovits, and Vinu Arumugham.
Brian Hooker recycles the “MMR causes autism” story — evidently Wakefield wasn’t available.
Thimerosal is still relevant, with a chapter by Dorea.
Shaw and Tomljenovic get to recycle their current retracted work yet again as “Neurodevelopmental toxicity associated with the use of aluminum vaccine adjuvants”.
Sarei curiosa di leggere “The role of institutional scientific misconduct” di David L. Lewis, complottista e difensore delle truffe di Andrew Wakefield.
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More crackpottery (h/t neuroskeptic)
Chanel ha comprato una “ricerca” pubblicitaria su Frontiers in Psychology e ricercatori di Taiwan e della California su Explore, rivista pure junk di Elsevier, una ricerca sui semi di Arabidopsis thaliana che capiscono le intenzioni conferite all’acqua da monaci buddisti.
Noooo, Bayesian Bodybuilding™…
Shaw now seems to be retracting the retraction of his 2017 paper and denying that forged illustrations are any concern:
https://pbs.twimg.com/media/DL7BLcFVAAAPxpA.jpg
Hence my suspicion that the forgeries from that paper will also appear in the Shaw-Tomljenovic chapter in the book.
It seems that University of British Columbia yesterday opened an inquiry into Shaw’s fraud.
“Ce ne passa fra questa osservazione e la “follia attributiva” che ha scatenato”
Ricordo con orrore l’isteria collettiva del periodo 2008-10 che vide coinvolti gran parte degli esperti di CHI; essi sostenevano che i neuroni specchio e le neuroscienze fossero la spiegazione ultima a tutti i problemi del design e della progettazione di prodotti/servizi destinati all’uomo. Il risultato fu una bizzarra follia che vide pure la creazione di corsi improvvisati (a carissimo prezzo) di psicologia e psicologia cognitiva applicati al design/architettura, a cui seguirono pure corsi universitari dedicati. Un elegante esercizio di futilità, che sopravvive ancora tutt’oggi a distanza di oltre 7 anni.
Ovviamente, non c’è alcuna prova che i neuroni specchio siano alla base delle decisioni del singolo individuo, men che meno che la psicologia cognitiva possa essere di qualche beneficio per i lavori di design/architettura.
Mauro,
non solo architettura e design, ricordo con orrore il neuromarketing di Marco Iacoboni.
Nel marketing vanno tuttora di moda a quanto pare…
Cara Oca
Clark Kerr, decano allora della facoltà’ di economia di Berkeley in “The Uses of University” (1963) scriveva: “L’università e molti segmenti dell’industria stanno diventando sempre più simili. Man mano che l’università si lega al mondo del lavoro, il professore – almeno nelle scienze naturali e in alcune delle scienze sociali – acquista le caratteristiche dell’imprenditore. […] I due mondi si stanno fondendo, fisicamente e psicologicamente. […] Il campus e la società si stanno fondendo con qualche rilucanza e cautela, ma la fusione è già a uno stadio avanzato.” A distanza di più’ di 40 anni la fusione tra il metodo scientifico e le logiche di mercato hanno ammazzato il primo lasciando come padrone le seconde nelle dinamiche che caratterizzano la comunità’ scientifica. Ci stupiamo ?
“non solo architettura e design, ricordo con orrore il neuromarketing di Marco Iacoboni.”
Wow, questa vicenda non la conoscevo; che gran insalata di parole dal vago sapore scientifico. Finisce dritta dritta nella mia collezione personale di studi farlocchi sui neuroni specchio 😀
“Nel marketing vanno tuttora di moda a quanto pare…”
Oh sì, tutti quelli che una decina di anni fa spingevano per l’uso della psicologia applicata al design, poi sono diventati anche
espertituttologi di marketing. Alcuni sono pure finiti al TEDx (quello Italiano), con tanto di sonore pacche sulle spalle e ruggenti carriere. Alla fine questi studi fuffa servono solo per creare nicchie di settore che prima non esistevano (spesso coniando pure nuove terminologie), che poi fungono da apripista per carriere decennali basate sul nulla. Quasi sempre, interamente a spese del contribuente.Neutrino,
A distanza di più’ di 40 anni la fusione tra il metodo scientifico e le logiche di mercato hanno ammazzato il primo lasciando come padrone le seconde nelle dinamiche che caratterizzano la comunità’ scientifica. Ci stupiamo ?
No, ma – parlo per me – non ci rassegniamo finché parte della comunità resiste.
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Mauro,
triste conferma di quello che dice Neutrino…
L’aspetto più pericoloso – oltre alla vendita di corsi per incrementare l’empatia (http://www.empaticalab.com e https://www.giuntios.it/corsi-e-eventi/corso/empatia-rn) – è l’applicazione alla clinica, senza la minima evidenza sperimentale (solo aneddotica). L’esempio è Mirrorable https://www.fightthestroke.org/mirrorable-ita/. L’ultimo articolo che ne parla come intervento efficace è del 10 maggio su Il Giorno. Il rischio davvero alto è che nei casi di ictus in età evolutiva la famiglia rinunci all’efficacia dimostrata degli interventi riabilitativi in parte forniti dal SSN (neuropsicomotricità e fisioterapia) sull’entusiasmo di questo marketing accattivante. A me davvero dispiace che le famiglie che si trovano in una situazione di fragilità siano portate a credere a soluzioni miracolose infondate per l’ambizione e gli interessi di certi scienziati.
Tiziana,
accid… proprio all’americana, prossima tappa il coaching per dirigenti aziendali.