Le Oche sulla nanoscala

Cari orecchietti di radiopop,
mooolti anni fa, un’oca accompagnava Shuguang Zhang, il ricercatore del MIT che aveva scoperto il primo peptide autoassemblante, mentre reclutava dottorandi in Europa. Nel laboratorio di Angelo Vescovi al San Raffaele, aveva reclutato Fabrizio Gelain. All’epoca era un dottorando del Politecnico e quei peptidi iniziavano a essere sperimentati per cicatrizzare ferite o tappare buchi nei tessuti molli, ma erano fragilissimi. Be’, su Nano Research abbiamo scoperto che:
a) Fabrizio Gelain è rientrato dal MIT e dal Lawrence Berkeley National Lab e adesso co-dirige il Centro di Nanomedicina e Ingegneria dei Tessuti al Niguarda.
b) Dopo vari tentativi, è riuscito a rafforzare quei peptidi con delle specie nanotravi biodegradibili anch’esse. Si chiamano cross-Self Assembling Peptides e si assemblano tuttora in un gel, ma funzionano come delle protesi o delle impalcature resistenti e insieme flessibili.
c) Doveva assolutamente raccontarci come si fa, a cosa pensa che potrebbero servire e come sta Shuguang…

interludio musicale

Mooolti anni fa, la prima persona a iscriversi al comitato scientifico era stata Carlotta Negri, allora dottoranda al Centro per la complessità e i biosistemi diretto da Caterina La Porta e Stefano Zapperi alla Statale. Adesso sta all’Università di ricerca di Bergen, in Norvegia, e sulle Physical Chemistry Letters, ha appena pubblicato con cinque colleghi una ricerca sull’attrito a nano-scala.

Strano. Da un lato quello su scala normale si conosce da secoli, dall’altro la conferenza di Richard Feynman “There is a lot of space at the bottom” che invitava a studiarlo nelle nanodimensioni è del 1959. Cosa sarà rimasto da scoprire?

Per saperlo, chiamiamo la prima autrice Silvia Bonfanti, anche lei del Centro, che in giugno aveva ricevuto il premio per il miglior poster alla conferenza Trends in Nanotribology 2017. Complimenti, dott. Bonfanti ecc. ma prima della tribologia, ci spiega la faccenda delle superfici che prima ancora di sfregare l’una sull’altra mandano un preavviso?

interludio musicale bis

Anche le news scientifiche della settimana sono sullo stesso tema: “Abbiate pazienza, ci stiamo lavorando”. Su Nature ieri c’erano

– altri cinque articoli sullo scontro tra due pulsar di neutroni conseguente onda gravitazionale come previsto un secolo fa,

– una nuova puntata dell’esperimento con 12 popolazioni di Escherichia coli grazie alle quali Michael Lenski fa venire l’orticaria ai creazionisti dal 1991, confermando le previsioni della teoria dell’evoluzione per selezione naturale.

Sui Proceedings of the Royal Society, Filippo ha letto che…

Preferisco non saperlo ma a proposito di triste evento stocastico, sulle Geophysical Research Letters, gli scienziati sembrano sul punto di mettersi d’accordo sulla causa dell’estinzione dei dinosauri e altre creature dopo che 66 milioni di anni fa, un asteroide o un pezzone di cometa era piombato sullo Yucatan e ci aveva scavato il cratere di Chicxulub.

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