Le Oche e quello che non "c'è scritto nel DNA"

Cari orecchietti di radiopop,
proseguono gli aggiornamenti sulle attività private e pubbliche del nostro comitato scientifico. Daniele Bocchiola, che dovrebbe insegnare ingegneria civile e ambientale al Politecnico, sta per trasferirsi nei pascoli alpini della Sardegna (sic) e della Valtellina, insieme a colleghi della Statale. Per dedicarsi alla botanica o alla biogeografia o alla climatologia? Cerchiamo lumi…

Guarda caso, la copertina di Nature è dedicata a un’altra ricerca in montagna, ma su centinaia di vette europee, niente pastorizia. Visto che ci siamo, facciamo un po’ di rassegna stampa:

– le due ricerche sul “rallentamento accelerato” dell’AMOC, il ribaltamento della circolazione dell’Atlantico meridionale, detta nei media corrente del Golfo (che ne è solo un pezzo). Sono uscite  ieri su Nature e fanno molto discutere;
– una notizia “esemplare”: ieri alla Conferenza internazionale di epatologia che si tiene a Parigi, la Drugs for Neglected Diseases initiative (DNDi) ha presentato i risultati preliminari di un esperimento clinico con un farmaco contro l’epatite C, un esperimento finanziato, organizzato e svolto da Medici Senza Frontiere in Egitto e in altri paesi. Il trattamento di 12 settimane costa circa 300 dollari; quello della Gilead 80 mila…

Foto: Valtellina news

Intervallo musicale

Forse l’aveste visto anche voi? Sono in vendita dei test “del DNA per l’obesità” o di “predisposizione genetica all’obesità” che sarebbero in grado di prevedere il nostro peso futuro. Forse no. Sulle riviste scientifiche, si leggono spesso frasi come

Benché di dubbio valore, questi test sono sempre più spesso promossi nel grande pubblico.

Mentre le Oche erano in vacanza estiva, su Systems Biology and Applications Caterina La Porta e Stefano Zapperi del Centro per i biosistemi e la complessità alla Statale di Milano, hanno scritto addirittura:

malgrado la vasta quantità di dati e lo sforzo dedicato alla loro identificazione, nessuno dei loci genetici che ne risultano hanno un vero potere predittivo.

Caveat emptor.

Sempre insieme a Francesc Font-Clos, Caterina e Stefano lo hanno appena confermato in un articolo su Physiological Measurement. Con Filippo ci siamo stupiti. Come mai si sono avventurati nel campo minato dei “GWAS” (gli studi di associazione sull’intero genoma), dei data-base incompatibili o raffazzonati o invecchiati, dei risultati irriproducibili, delle correlazioni che chissà se sono significative?

A loro volta, hanno identificato 38 geni che si esprimono in modo diverso negli snelli e negli obesi, incrociando una serie di data-base “depurati” con quello britannico su gemelli omozigoti. Hanno trovato alcune sorprese: un gemello può essere obeso e l’altro no, non ci sono differenze tra maschi e femmine per esempio. E quei 38 geni “sregolati” dall’obesità producono gli stessi marcatori del diabete di tipo 2 e del tumore al seno.

Ussignùr… Tra le righe, si intuisce che hanno trovato anche tanti artefatti, tante approssimazioni, e un sistema per toglierle di mezzo e distinguere il grano dal loglio.

poscritto:
– segnalato di corsa durante l’intervista al prof. Bocchiola: al VEGA Parco Scientifico di Marghera, stamattina si inaugurava il Centro studi sul clima CMCC@Ca’ Foscari – il più grande d’Europa;
– a proposito del farmaco per l’epatite C, ho dimenticato di dire che il trial clinico di MSF è “esemplare” anche perché distingue tra i genotipi dei pazienti e non sono tra quelli del virus, nel DNA sono scritte cose importanti;
– da Science di oggi, segnalavo un paper sulla primavera sempre più precoce come temperatura ma non come luce solare che quindi non “sveglia gli alberi” dal sonno invernale, e quello sull’aria inquinata da particelle di varie dimensioni che però fanno ombra e frenano il riscaldamento globale, che succede al clima quando l’aria ridiventa respirabile?
– Caterina La Porta era ancora in riunione. I dati dell’ISS sull’obesità sono qui;
– con Stefano Zapperi abbiamo accennato agli studi dello psicologo Robert Plomin et al. (usa lo stesso data-base dei gemelli britannici, tra l’altro…) sui geni che spiegherebbero il maggior successo agli esami dei figli dei ricchi rispetto al resto degli studenti. Ne parlo nel post successivo…

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