O's digest con un grazie qua e là

Da far girare nelle Ong che possono dare una mano, su Science c’è un bel reportage di Jon Cohen sulle difficoltà incontrate dai ricercatori che partecipano agli esperimenti clinici con i vaccini anti-Ebola in Rep. Dem. Congo – quello Merck deve essere tenuto a -80 °C, per dirne una.

Maps save lives
Una difficoltà che aveva rallentato i soccorsi quattro anni fa è stata superata. Per Medici Senza Frontiere, circa 450 volontari di Open Street Map hanno analizzato immagini satellitarie e creato una mappa delle strade e degli edifici nel Bikoro, a Mbandaka e dintorni, per sostituire quelle “zeppe di errori” distribuite dall’OMS.
Aggiornamento del Ministero della sanità, 26 maggio.

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Risultati immagini per ocasapiens c'è posta per lei

Leonid, c’è posta per noi

Il rettore Giorgio Zauli ha scritto una “replica” ai noi blogger un filino ripetitiva, uscita in parte su La Nuova Ferrara.

Estratti:

Zauli ieri si è messo al computer e ha deciso di replicare per esteso a quei dubbi che ritiene lesivi della sua reputazione. «Non si tratta affatto di uno scontro fra una supposta volontà di censura della libera stampa da parte dello scrivente e il sacrosanto diritto di informazione da parte di giornalisti indipendenti »

La volontà di censura è manifesta nell’ingiunzione inviata a Leonid Schneider, dopo averlo denunciato alla Procura di Ferrara. Se c’erano informazioni sbagliate, bastava scriverlo su For better science; o se c’era effettivamente un errore, spiegarlo su PubPeer come aveva fatto un co-autore di Carlo Maria Croce dell’università di Ferrara, anche lui con una certa esperienza di pubblicazioni “problematiche“.

«Il tema è viceversa che senza seguire alcuna delle regole fondanti che vigono all’interno della comunità scientifica, cioè la revisione dei lavori sperimentali fra pari (cioè ricercatori qualificati), si è attinto ad un sito nel quale vengono “aspramente criticati”, per usare un eufemismo, lavori scientifici dei più noti e produttivi scienziati internazionali, ed italiani in particolare [c’è un gomblotto?], da parte di soggetti anonimi che non suffragano in alcun modo le loro accuse».

Il rettore non sa che

– la revisione fra pari prosegue dopo la pubblicazione?

– gli “scienziati internazionali e italiani” correggono errori segnalati dopo la pubblicazione, come ha fatto  Carlo Maria Croce, assai più produttivo  e “noto” di lui?

All’anonimo “whistleblower” che ha confezionato il materiale di base per gli articoli ripresi dai blog Zauli risponde indirettamente che «non è accettabile per un elementare principio di civiltà che qualcuno, nascondendosi dietro nick-names o dietro l’anonimato, possa infangare la reputazione di chiunque, senza fornire alcuna prova con qualche fondamento».

Il rettore si sottovaluta.

I whistleblowers che hanno vagliato 32 dei suoi articoli sono decine, Clare Francis è solo il più citato dalle riviste scientifiche. E lungi da me dubitare delle sue competenze in diritto internazionale, ma pare che un “principio elementare di civiltà” giuridica garantisca loro l’anonimato negli  Stati Uniti dov’è registrato PubPeer.

Il rettore non sa che

– gli amministratori di PubPeer, Leonid, io e altri conosciamo le qualifiche e le affiliazioni di parecchi “soggetti anonimi”?

– hanno dimostrato che le sue immagini sono problematiche, “per usare un eufemismo” e che le riviste le stanno verificando?

 «… Preciso inoltre che, contrariamente a quanto erroneamente riportato (Sylvie Coyaud ha scritto che la minaccia di querela inviata a Schneider era scritta – ed è vero – su raccomandata spedita dall’Università di Ferrara, ndr), ho provveduto personalmente a pagare le relative spese di spedizione delle raccomandate».

(Sono molto grata a “g.ca.” della parentesi – e del nome scritto giusto, smac!) Pagare personalmente l’affrancatura non cambia nulla al fatto che quelle raccomandate sono atti pubblici di un’università pubblica.

Invece di accusare via stampa Leonid, Clare Francis, gli altri whistle-blowers e me di

attacchi sconclusionati, diffamatori, privi di qualunque fondamento scientifico e non suffragati da alcuna prova

spero che il Rettore spieghi ai cittadini che ne finanziano le ricerche con le tasse e con donazioni all’AIRC, la clamorosa scoperta sull’apoptosi cellulare, riassunta nelle quattro figure tratte da

Se no, l’anno prossimo niente azalee.

2 commenti

    1. Ciao Leonid,
      credo che Briefeumschlag sia “busta della lettera” non del lettore, se vuoi correggo.
      Comunque può aver chiesto che l’affrancatura gli fosse addebitata sul prossimo stipendio.
      E “fandonie” è meglio di “cazzate”, così come Cell è meglio di Oncotarget
      Ho visto che da te l’effetto Streisand continua, con altre immagini “problematiche” di Ferrara.

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