Cari orecchietti di radiopop,
nella prima puntata delle Oche anni fa, avevamo intervistato Manuela Giovanetti, la ricercatrice dell’università di Pisa detta “la banchiera” perché era presidente della Banca Internazionale dei Glomeromiceti, dei funghi del suolo, nonché specialista della “world wood web”, la rete formata da microrganismi benefici sotto le foreste e quasi tutta la vegetazione terrestre.
Oggi il sogno della banchiera si è realizzato.
Su Nature esce la mappa del world wood web. Centinaia di ricercatori del laboratorio di Thomas Crowther all’ETH di Zurigo, dell’università di Stanford e della Global Forest Biodiversity Initiative (una rete anch’essa) hanno usato molta intelligenza artificiale per distinguere gli abitanti in circa 1,1 milioni campioni di suolo raccolti in altrettante foreste di tutti i continenti, meno l’Antartide.
28 mila specie di alberi – per circa 3 miliardi in totale – sono accuditi, riforniti in azoto, aiutati a comunicare con i vicini, da due grandi famiglie di funghi: le micorrize arbuscolari e, verso i poli dove il clima è freddo e secco, le ectomicorizze. Purtroppo patiscono anche loro l’inquinamento e i cambiamenti climatici.
L’altra news importante di questa settimana è l’impronta globale dell’Unione Europea (e non solo) stimata nel rapporto del Global Footprint Network e del WWF, “EU Overshoot Day 2019 – Living Beyond Nature’s Limits“. Gratis, in inglese ma con ottimi grafici, sarà utile alle scuole. Tra il 1 gennaio e il 15 maggio, abbiamo consumato tutte le risorse che il pianeta è in grado di rinnovare in anno. Fino a dicembre saremo in deficit, tanto lo pagheranno le prossime generazioni.
Le quali cominciano a stufarsi.
Si preparano a scioperare il 24 maggio, un FridayforFuture, raggiunte in giro per il mondo da Teachers for Future, una rete di insegnanti. Proprio questa settimana, gli Insegnanti italiani per il Futuro hanno lanciato un appello a colleghi, sindacalisti, scienziati, intellettuali. Per favore, firmate il nostro manifesto a sostegno dei nostri ragazzi, scrivono. Non perdetevi il programma didattico sotto. Il loro impegno per collegare clima, ambiente, consumi e giustizia sociale fa venir voglia di tornare alle medie.
Siccome dall’inizio i ragazzi di Fridays for Future hanno il sostegno dei ricercatori, sanno già che il modo più efficace ed economico per ridurre le emissioni di gas serra è di preservare, restaurare, accrescere le foreste. Coincidenza o complotto, non si sa, ma la giornata europea dedicata al “Fascino delle piante” è questo sabato.
In Italia inizia oggi con mostre, laboratori, conferenze, visite guidate in decine di città e dintorni. Soprattutto a Milano con i ricercatori del CNR fino a domani sera e con quelli dell’Orto botanico per tutto il week-end, per tutte le età e tutto gratuito. Per scegliere quello che vi piace di più dovete consultare il sito 2019.plantday.it scegliere una categoria, per esempio una città, e poi esitare come tanti asini di Buridano.
Amarillys belladonna fotografata da BeeGee per Wikimedia
A radiopop sentite ogni tanto Stefano Mancuso, il grande difensore dell’intelligenza vegetale, ma ci vorrebbe una nuova rubrica: “Considera l’amarillo”, magari? Un appuntamento fisso con le piante affascinanti e nutrienti delle quali non possiamo fare a meno e alle quali l’inquinamento e i cambiamenti climatici rendono la vita sempre più difficile.
Dopo l’intervallo musicale, vi presentiamo un po’ di libri di scienza e di scienziati stipati – i libri! – nel nostro saloncino.
poscritto
Dalla pila siamo riuscite a estrarre soltanto:
– La natura geniale. Come e perché le piante cambieranno (e salveranno) il pianeta, di Barbara Mazzolai che racconta come progetta robot a imitazione delle radici delle piante alla Sant’Anna di Pisa, Longanesi. L’autrice è entusiasta, giustamente, ma le piante avranno bisogno del nostro aiuto per salvarsi e salvarci.
– Astrofisica per curiosi. Breve storia dell’universo di Gabriele Ghisellini, un dirigente di ricerca all’Osservatorio di Brera-INAF, Hoepli. Un’introduzione molto “amichevole” da completare con
– L’ultimo orizzonte. Cosa sappiamo dell’universo (Utet) di Amedeo Balbi, un cosmologo di Tor Vergata che ha partecipato alla “mappatura” della radiazione cosmica di fondo e a derivarne conoscenze sul passato e la struttura dell’universo. Complemento necessario al precedente, è anche una riflessione sul metodo scientifico, sulla metafisica che sottende la fisica e la matematica usate per cercare di superare l’orizzonte dell’universo osservabile, immaginarne l’origine e il futuro o per collocarlo in un multiverso… Idee e modelli attuali somigliano ai miti della creazione, fa notare Balbi, con uno scetticismo insolito.
– Tutto il resto è provvisorio (Bompiani) di Guido Barbujani, il genetista delle popolazioni umane che interviene spesso a radiopop, contro il razzismo pseudoscientifico. Nel tempo libero è diventato anche uno scrittore di romanzi, come questo. Un thriller: tre deviazioni dal conformismo, dai piccoli compromessi immorali o illegali, fanno finire in carcere un antiquario di Padova sensuale, raffinato, colto, egocentrico, “per bene” all’apparenza come tanta borghesia locale. S’innamora di una giovane profuga jugoslava, è vittima di una stangata e si ribella i camorristi che prelevano il pizzo in città. Il thriller non sta nel come andrà a finire, lo sappiamo dall’inizio. Quel signore di mezz’età interpreta la propria storia mentre la racconta. Scopre chi è davvero senza illusioni, sembra, ma è un narratore affidabile? O lo siamo noi che abbiamo un’interpretazione diversa e vorremmo giudicarlo? Scritto benissimo come al solito, con episodi comici, un’ironia un po’ amara e una varietà di toni, paesaggi, umori così credibili che quasi quasi vien da credere anche all’apparente lucidità del protagonista.
In onda il giovedì dalle 11.30 alle 12 sui 107,6 FM, in streaming durante e in podcast dopo.
Fuori tema, ma molto interessante: il tedesco Dr. Heinz Reinwald (dottorato in economia) e’ stato condannato a 4 anni. Vendeva il Rerum / Rerum blue (vedi Noakes / Ruggiero) per 176.000 € al chilo, in mini fiasconi a 1 ml. Dichiarato come “nutrizione” efficace contro il cancro… Anche la sua moglie e’ sotto inchiesta. Ha (se mi ricordo bene) un nome italiano.
Reinwald sostiene in oltre di aver studiato presso la famosa title mill messicana “National Autonomous University of Mexico” (UNAM).
la moglie si chiama Stefania Pacini. Reinwald deve pagare adesso 4,5 millioni di €, i guadagni fatti con il Rerum.
https://www.tag24.de/nachrichten/nuernberg-krebsmittel-betrug-verkauf-heilpraktiker-prozess-gericht-bayern-1067973
(in tedesco – Reinwald non viene nominato)
Ciao Mic, finalmente…
Il Tag24 vuole sapere dove sono ma non accetta né l’Italia né Milano. Ho trovato questa notizia, pare che Reinwald sia stato anche condannato a 4 anni di carcere.
Però salvo divorzio recente, Stefania Pacini è la moglie di Marco Ruggiero – sono entrambi indagati per i pazienti uccisi nelle loro false cliniche in Svizzera – e l’UNAM è un’università vera.