Sul suo blog per l’Huffington Post l’avvocato Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana”, ha scritto un post intitolato
Dalle prime righe, si capisce che soffre di allucinazioni:
- Un comitato scientifico con a capo il professor Umberto Crescenti dell’Università di Pescara, ha firmato la Petizione sul riscaldamento globale antropico nella quale si afferma che il riscaldamento globale non si può attribuire con certezza all’attività umana
Non c’è alcun comitato scientifico ma 8 promotori di cui Crescenti che non si chiama Umberto; non esiste un’Università di Pescara; la “petizione” è una lettera aperta ai Presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera e del Consiglio che raccomanda loro di non far nulla che possa ridurre le emissioni di gas serra.
Contiene molte altre bufale oltre a quel “non si può attribuire con certezza”. Per esempio “c’è una notevole variabilità di opinioni tra gli specialisti” alla quale il Presidente della CRI ha abboccato.
- In risposta, un secondo comitato ha inviato una lettera aperta in cui si attribuisce chiaramente all’uomo la responsabilità dell’innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera. La contro-iniziativa, promossa dal professor Roberto Buizza, della Scuola Superiore Sant’Anna, ha lanciato anche una raccolta di adesioni online su change.org.
Nessun comitato; nessun invio per ora; è stata promossa da Roberto Buizza insieme a 298 climatologi, meteorologi e ricercatori che studiano aspetti diversi di clima, energia, risorse idriche, alimentari ecc.
- Non sono uno scienziato ma non credo che la validità di una teoria scientifica rispetto a un’altra si misuri in base al numero di persone che la sottoscrivono
Se fosse uno scienziato, un medico o anche un avvocato, saprebbe che la validità di una teoria si misura in base alle “prove”, le quali aumentano in funzione delle persone che le raccolgono.
- La scienza non è “politica” e non si può promuovere con le mobilitazioni e gli appelli a schierarsi tra tifosi di una posizione o mettendo alla gogna quelli che sostengono il contrario. Non è un buon metodo.
Invece di “tifare” per i fatti, gli scienziati onesti devono essere diffamati e le falsità pagate da BigOil & Coal portate ai politici al potere perché, se già non lo fanno, neghino l’esistenza del riscaldamento globale.
- Qualunque sia l’interpretazione sull’origine del mutamento, nessuno comunque metta in discussione che il riscaldamento vi sia. Il cambiamento climatico è un fatto.
Dovrebbe dirlo alla squadra “dell’Università di Pescara” secondo la quale il riscaldamento si sarebbe fermato vent’anni fa.
- Ed è un fatto che riguarda la natura.
Ah ecco, l’avv. Rocca è un seguace del corruttore Frederick Seitz come i firmatari della Chieti-Pescara Petition. “La natura, non l’attività dell’Uomo, governa il clima”.
Chissà se ai medici della Croce Rossa dice anche “La natura, non il fumo delle sigarette governa il tumore al polmone”.
- Va affrontato con soluzioni e atteggiamenti razionali, non con vis polemica o passione ideologica, che sposta l’attenzione dai problemi reali e dalle possibili soluzioni alla ricerca di un responsabile a cui addossare la colpa degli eventi che non si possono impedire. Un atteggiamento a mio avviso primitivo.
A suo avviso, l’atteggiamento non primitivo sta nel far credere che le emissioni di gas serra siano miracolosamente prive di effetto serra. Infatti l’unica iniziativa che vede con favore è quella
- di due giornalisti di ”National Geographic” che hanno lanciato un sito di approfondimento dedicato alla Adaptation, analizzando e divulgando le innovazioni tecnologiche, urbanistiche e comportamentali
Il link è questo.
L’avv. Rocca sembra colpito da amnesia elettiva. Ricorda che andrà a New York per il vertice Climate Action, ma ha dimenticato il perché:
- UN Secretary-General António Guterres is calling on all leaders to come to New York on 23 September with concrete, realistic plans to enhance their nationally determined contributions by 2020, in line with reducing greenhouse gas emissions by 45 per cent over the next decade, and to net zero emissions by 2050.
L’adattamento è un rimedio che diventerà sempre più costoso, in vite umane innanzitutto, senza un insieme di interventi e “innovazioni tecnologiche, urbanistiche e comportamentali” per ridurre le emissioni di gas serra. Proprio perché hanno gli effetti, già letali oggi, che l’avv. Rocca descrive correttamente nei paragrafi successivi.
- molte istituzioni, organizzazioni, centri studi stanno ragionando sul modo pragmatico – e quindi “umano”, perché è grazie a questa dote della nostra specie che siamo sopravvissuti a ben altri “cambiamenti climatici” – di far fronte al cambiamento…
Altra bufala cara ai negaioli. La specie H. sapiens è sopravvissuta per un pelo alle glaciazioni quando non c’erano frontiere. Da quando esiste, non ha mai dovuto “far fronte” a un riscaldamento globale così rapido.
- Il panico non serve, servono soluzioni e serve informare l’umanità, a partire dai decision maker, che tali soluzioni esistono. E capire che bisogna adottarle subito.
Lo facesse anche lui, invece di disinformare i lettori sulle “soluzioni che esistono”, ragionando in modo disumano. h/t tony scalari (via radioprozac).
Per cercare di ragionare in modo umano, Climalteranti raccomanda alcune letture estive. Se ne avete altre, potete segnalarle nei commenti e le aggiungo nel post.
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Steven Pinker è diventato complottista?
- The Dark Side of Social Media Activism in Science: Advocates hold a politically sacred theory & get outraged & aggressive when a finding seems inconsistent with it. Stephen Camarata explains the strange activism surrounding Chronic Fatigue Syndrome.
Camarata è disinformato sull’esperimento clinico PACE, uno dei peggiori scandali degli ultimi 20 anni. Statistiche palesemente truccate e migliaia di pazienti danneggiati pur di confermare i pregiudizi di Michael Sharpe e dei suoi fisioterapisti e psicologi cognitivisti. (h/t Leonid S.)
I volontari danneggiati da Sharpe etal. non erano attivi sui social. Lo era un porta-voce di Alem Matthees e di altri che avevano abbandonato l’esperimento (spariti dalle statistiche…). Ma sono stati ignorati per 4 anni finché non li hanno aiutati un docente di giornalismo e medicina, David Tuller dell’UC-Berkeley, poi una manciata di statistici e infine un centinaio di ricercatori.
Dopo anni di sotterfugi e minacce legali da parte di Sharpe et al., un mese fa i volontari hanno ottenuto dall’Autorità britannica di poter rianalizzare i dati grezzi.
Tuller ogni tanto sarà maleducato, ma senza il suo attivismo su twitter e Virology blog, le uniche “cure” rimborsate dalla mutua britannica sarebbero quelle di Sharpe et al. anche se hanno aiutato al massimo 10-13 pazienti.
Il post di Camarata è del 22 luglio, sul Guardian l’altro ieri è uscito un articolo dal titolo quasi identico, ma almeno sono citati anche i medici che difendono i pazienti.
Intanto..:
According to the new data from the World Meteorological Organization and Copernicus Climate Change Programme, July at least equalled, if not surpassed, the hottest month in recorded history. This follows the warmest ever June on record.
https://public.wmo.int/en/media/news/july-equalled-and-maybe-surpassed-hottest-month-recorded-history
“What we see with European heatwaves is that all the climate models are underestimating the change that we see.”
https://www.theguardian.com/environment/2019/aug/02/record-heatwave-made-much-more-likely-by-human-impact-on-climate
Grazie Paolo, adesso ne scrivo.
” …. that all the climate models are underestimating the change that we see.”
annamo bene 🙁
incidentalmente, è anche quello che see anch’io.