Mi arrendo. L’altro ieri ho saltato un post, quello di ieri era lungo il doppio eppure sono arrivate mail con
- l’ordine di misurarmi la febbre, bravi bis così mi tocco la fronte;
- link a notizie che se le vedevo le smentivo, come no, quando mi sale la temperatura mi cala la vista;
- allegate pubblicazioni sulla clorochina usata contro la Covid-19 con formula diversa della Savarine e non l’ho detto;
- idem di pubblicazioni di trial senza clorochina in qualsiasi combinazione;
- link a Trump che se fa la réclame alla clorochina, dev’essere una bufala;
- preghiera di correggere “la” Covid-19, in italiano si dice “il” (?).
Elenco incompleto al quale aggiungere gli aggiornamenti indispensabili di Action Aid, più
- missive del consolato, dell’ambasciatore francese, di deputati dei francesi all’estero uno dei quali si fa in quattro per riportarmi a casa (?);
- i com. stampa di università, associazioni scientifiche, centri di ricerca, aziende, musei tutti con attività e consigli da diffondere ai chiusi in casa;
- mailing-list iperattive alle quali non ricordo di aver aderito, aiuto, ho la memoria ridotta a colabrodo.
Bref, se non fossi stupita o felice di sentire dei persi di vista che magari nel frattempo si son fatti crescere barba e baffi (ciao Michele!), sospetterei di aver un piede nella tomba. Ci metterei l’altro, riempirei il fossato, ci sguinzaglierei i coccodrilli e alzerei il ponte-levatoio.
Col cavolo. O’s digest
Science è uno speciale Antartide, più gradevole da guardare che da leggere, in materia le ricerche che tirano su di morale sono poche. Pure i pinguini imperiali, quelli reali, i P. antarticus con il sorriso e i saltarocce dall’aria perennemente incazz sono sempre di meno.
Jon Cohen ha sentito un po’ di virologi sull’eventuale stagionalità del Sars-Cov-19 e dell’epidemia. Conclusione:
- Per ora nessuno sa se un’umidità crescente, giornate più lunghe o qualche effetto stagionale ancora non ipotizzato ci verrà in soccorso – o se l’umanità deve confrontare la pandemia senza l’aiuto delle stagioni.
Abbondano gli articoli sulla pandemia, sapete dove trovarli.
Cimpy aveva segnalato l’articolo di Tomas Pueyo “Perché agire adesso”, ieri è uscito il seguito con il sunto dello status quo e proiezioni da qui a 18 mesi se i governi agiscono subito. Preferisco quando sono indicati i margini di incertezza, alcuni assunti mi lasciano perplessa, ma il messaggio mi pare giusto: è urgente “appiattire la curva” e guadagnare tempo.
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Su Science Advances, Robin Dunbar e il suo gruppo pubblicano un modello con il quale cercano di identificare le differenze nell’anatomia detta anche “architettura” (i collegamenti tra i neuroni) del “cervello sociale” maschile e di quello femminile di 10 mila britannici. Per una volta, non trovano soltanto quello che conferma i loro postulati:
- By probabilistic population modeling of brain anatomy and social relationship traits in ~10,000 individuals, we delineated rich patterns of similarity and dissimilarity in the brains of men and women
Si limitano quindi a “speculare” su una plasticità sociale del cervello che avrebbe effetti opposti in alcune aree del cervello maschile e femminile e spiegherebbe i rispettivi comportamenti sessuali.
Signore mie, dobbiamo festeggiare: Dunbar ha scoperto che gli uomini non restano incinti…
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Noah Diffenbaugh propone un modo per correggere l’attribuzione di una quota di cambiamento climatico all’intensità e alla frequenza di ondate di calore, precipitazioni e siccità senza precedenti. Per gli eventi posteriori al 2017, la probabilità della loro ricorrenza è sistematicamente sottovalutata (“troppo conservatrice”), scrive, perché viene usato il periodo di riferimento 1961–2005 dei modelli CMIP5, ormai senescenti, e i cambiamenti sono stati più veloci durante il “periodo di verificazione” 2006-2017. Nell’emisfero nord che ha registrazioni storiche più lunghe, suggerisce di usare altri periodi di verificazione, distinti per tipo di eventi, superiori ai 12 anni e “allineati sulle forzanti storiche” del riscaldamento globale.
Fa esempi per le quali le serie storiche esistono, ma si possono estrapolare alla Russia orientale per esempio? E le correzioni incorporate nei nuovi modelli in corso di valutazione per il prossimo rapporto IPCC sono sbagliate?
Avrei un po’ di domande, speriamo che Steph ci dia un’occhiata.
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Margaret Walls et al. confrontano lo sviluppo economico nell’Ovest degli Usa dove 14 zone naturali o archeologiche sono protette come “Monumenti nazionali” e dove non ce ne sono. Negli ultimi 25 anni è stato maggiore attorno ai Monumenti, non sono rallentate altre attività economiche né sono diminuiti i posti di lavoro.
L’esatto contrario di quanto dice Trump che rifiuta di dichiararne di nuovi e cerca di smantellare quelli esistenti per concederne lo sfruttamento ai miliardari che finanziano la sua campagna elettorale.
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Dico sul serio
Ieri in un discorso alla nazione altrettanto confuso dei precedenti, Trump s’è inventato che la FDA aveva approvato la clorochina contro la Covid-19, gli americani stessero tranquilli. Venti minuti dopo, la FDA lo ha smentito: non aveva approvato alcun farmaco.
Nel mare di articoli (molti non peer-reviewed) usciti da gennaio su quel coronavirus, una ventina parla di efficacia della clorochina. Però la composizione cambia – fosfato di, solfato di, idrossi-c. – a volte è abbinata a un altro farmaco, è somministrata a piccoli gruppi di pazienti a stadi diversi della malattia e con diverse co-morbidità. I risultati saranno aggregabili, anche se le linee-guida dell’Oms non saranno rispettate dappertutto. Non è sempre facile.
Adesso non ci sono abbastanza dati per dire a medici di tutto il mondo se, quando, quale e come somministrarla.
Per parenti e amici dei pazienti l’attesa è tremenda. Mi dispiace, ma posso solo ricordare quello che mi aveva detto Andrea Savarino. Ogni paziente ha una sua storia, non esiste una soluzione valida per tutti, la medicina di massa è più indispensabile che mai, ma non fa miracoli.
Però, starnazzavo tra me e me, la medicina personalizzata li fa.
Capita, rispondeva nel cervellino dell’oca un dott. Savarino che sull’HIV ha pubblicato parecchio e capiva al volo dove andavo a parare. Ci ha messo dieci anni a curare un paziente malato di AIDS con la terapia sperimentata con successo sul paziente di Berlino.
Adesso gli giro l’allegato, starnazzo ogni tanto tra me e me, l’indomani lo chiamo e gli chiedo cosa ne pensa. Glielo chiedono da mezzo mondo e non solo per il Sars-Cov-19. Ha promesso che appena aveva “dati robusti” me li mandava. Mi fido e lo lascio lavorare.
Mr tamburino…
Ciao Sylvie. E ricordati la fronte e la vitamina C.
“speriamo che Steph ci dia un’occhiata.”
sai che roba? Con lo smart-working e il remote teaching pensavo di avere più tempo per questo e per quest’altro. Fra l’altro, sto seguendo anche l’evoluzione della (oops…del) Covid-19. Un amico dottorando in informatica chimica dell’Uni di Berna mi ha inviato un database che conteggia in modo più preciso e aggiornato la situazione in Svizzera. Gli ho suggerito di paragonare la situazione elvetica (8,5 mio ab.) a quella lombarda (10 mio ab.). E quella del canton Ticino (350k ab.) a quella della provincia di Piacenza (~300k ab.). Ergo: a livello svizzero siamo in ritardo dai lombardi di ~10 giorni, a livello cantonale in ritardo dai piacentini di ~6 giorni.
Anyway: con lo smart-working inizio promettente. Ma dopo quasi 2 settimane di lockdown mi rendo sempre più conto che il contenitore tempo rimane immutato (ci vorrebbe Rovelli…) e però il contenuto da riempire aumenta. Ergo: rischio di saturazione.
Ma appena posso, ci dò più che volentieri un’occhiata.
Nel frattempo…
Non era urgente, prima le riflessioni Steph, mi hai fatto venir in mente che non soffro di amnesia del paesaggio. Male, salvo eccezioni urbane /centro di Lecce o di Fez) tornare dopo anni mi fa venire il magone – sylvie