Il mio venerdì per il futuro

Anche nel quartiere, in prossimità di un general Baracca oggetto tutt’al più di irrispettose arrampicate, si discute se sia giusto o meno togliere statue di maschi omicidi dal paesaggio urbano. Da femmina non ho niente da ridire, se un* proprio ci tiene, se le porti a casa.

In compenso se un giorno Stefano Dalla Casa decide di scrivere un’enciclopedia delle leggende metropolitane, per favore avvisi. Con un po’ di amic* organizziamo un crowd-funding per comprarne copie da distribuire nelle scuole insieme a statuine di cartapesta – rigorosamente riciclata e biodegradabile – dei protagonisti.

A proposito di educazione civica per tutti dalle materne in poi, Erik Stokstad di Science recensisce il paper di Janice Brahney dell’università dello Utah et al. Stimano che 1000 tonnellate/anno di “polveri” di plastica si depositano sui parchi e le riserve nazionali nell’ovest degli Stati Uniti:

  • Circa un quarto, che proviene da tappeti, vestiti e perfino vernice spray – può generare tempeste che passano sopra le città vicine. 

Com. stampa dell’università dello Utah, rif. anche il Guardian secondo il quale J. Brahney sarebbe un uomo, e sullo stesso tema “L’odissea globale dell’inquinamento da plastica”, di Chelsea Rochman e Timothy Hoellein.

Kata Karath riferisce che in Colombia, per via della pandemia il governo ha sospeso lo spargimento di glifosato dall’alto di aerei sulle zone dove si coltiva coca, previsto e finanziato dal governo americano e ripetutamente chiesto da Trump. Almeno nel frattempo gli abitanti, umani e non, respirano aria meno inquinata. (In gennaio, il sindaco di Medellin aveva adottato strategie evidence-based, riuscendo a contenere la pandemia prima e meglio di quelli statunitensi. O lombardi se è per quello.)

Leditoriale del direttore Holden Thorp invita la comunità scientifica “a guardarsi allo specchio”:

  • E’ un momento grave nella storia americana. Sia i problemi di sanità pubblica che quelli economici della covid-19 erano prevedibili. Ma ancora più prevedibile era la tensione razziale che afferra gli Stati Uniti sulla scia dell’uccisione brutale di George Floyd. E’ facile pensare che […] l’impresa scientifica sia immune dal razzismo, produca sapere e ultimamente porti alla giustizia. Right? Not so fast. 

L’altro editoriale, di Edward Belongia e Michael Osterholm, è destinato a quelli che “ma l’influenza…” come se la covid-19 fosse un’alternativa e non una lezione su quanto siano impreparati perfino i paesi ricchi:

  • Per quanto riguarda la stagione 2020 dei virus respiratori, il mondo è in acque inesplorate. Per la prima volta nella storia moderna, l’emisfero nord affronta la prospettiva di una pandemia di covid-19 e un’epidemia simultanea di influenza stagionale.

L’infodemia di paper e preprint assurdi e/o falsificati distrugge non solo la credibilità delle ricerche biomed, notoriamente “problematiche” da un ventennio, ma anche quella degli scienziati onesti che i politici dovrebbero “ascoltare”. Su Science di oggi, l’ennesimo articolo sul LancetGate dimostra – se servisse ancora – che Desai, Patel & Co. hanno fatto carriera grazie all’omertà dei colleghi:

  • Ma un altro ricercatore medico, che aveva lavorato da vicino con Desai alcuni anni fa, dice che più la gente passava tempo con lui, più avevano dubbi. “Quasi tutti quelli che lo conoscevano dicevano di avere una cattiva impressione e se ne dissociavano.”

E chi sarà mai ad avere tanto coraggio oggi? “Una persona che declina di essere nominata per evitare un imbarazzo personale e istituzionale”…

In alcuni stati del nord-est degli USA, le zanzare stanno trasmettendo agli umani il virus dell’encefalite equina orientale. Non era prevedibile.

In tutto il paese aumentano i casi di covid-19 tra i braccianti e lavoratori dell’industria alimentare. Era previsto da quando Trump aveva vietato di chiudere gli impianti di “meat-packing”, i cui lavoratori appartengono a minoranze etiche e spesso sono immigrati.

E’ successo anche in Germania per gli stessi motivi: la vita degli immigrati non conta niente finché si riescono ad importarne di nuovi…

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In un paper di Science, con i dati 2003-2019 dei satelliti Ice-Sat, Ben Smith e molti altri confrontano la perdita di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide e l’aumento causato dalle nevicate più abbondanti in regime di riscaldamento globale. Niente sorpresa: la perdita netta è di 200 miliardi di tonnellate/anno in Groenlandia e di 118 miliardi/anno in Antartide di cui quasi un terzo nella parte occidentale.

Dopo Copernicus, anche Berkeley Earth e Giss-Nasa dicono che il mese scorso è stato il maggio più caldo misurato nelle rispettive serie storiche.

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In un altro paper, Malgorzata Gazda et al. hanno scoperto perché i canarini mosaico sono più colorati delle canarine mosaico. Sarebbe per merito di un unico gene regolato diversamente nei maschi (carotenoid-cleaving enzyme ?-carotene oxygenase 2, detto per brevità BCO2) che scolora le piume delle femmine. Ricordo scoperte analoghe e sarei per il condizionale, ma Nancy Chen sembra convinta che quel “semplice (sic!) meccanismo molecolare” sia quello giusto.