Contraccolpo

Le dichiarazioni di Trump e accoliti sul vaccino anti-covid pronto entro ottobre hanno avuto un effetto inaspettato. Prima le BigPharma hanno promesso giurato all’unisono che mai e poi mai avrebbero preso scorciatoie: gli esperimenti di fase III saranno completati, il periodo di follow-up rispettato e i risultati pubblicati. Adesso Moderna, Pfizer e AstraZeneca hanno addirittura pubblicato i protocolli “confidential and propriatory” della fase III con gli emendamenti approvati dal FDA.
Non era mai successo, mi sembra. Se poi pubblicano i risultati in “open data” e tutti – concorrenti compresi – possono metterci il naso, mi rimangio tutti i sospetti esternati finora.
Tra i miei sospetti, c’era il periodo troppo breve per verificare la permanenza o meno di un livello decente di anticorpi. Dev’essere dovuto alla mia ignoranza, stando a quanto scrivono Nicole Baumgarth et al. sul Journal of Immunology :

  • Passata in rassegna [le conoscenze attuali] sull’immunità mediata da anticorpi dopo infezioni virali acute da coronavirus e altri, affermiamo che, con poche eccezioni, lo sviluppo di un’immunità umorale protettiva per oltre un anno è la norma. L’immunità al Sars-CoV-2 avrà probabilmente lo stesso andamento.

Il ragionamento è bayesiano, tutto ok se non escludesse i minorenni e le persone affette da altre patologie che insieme fanno un bel po’ di eccezioni.

Sophie Juul e altri ricercatori del progetto danese LIVING pubblicano su PLoS Medicine meta-analisi e confronti degli esiti di 33 trial clinici con le terapie (farmaci e plasma) somministrate per il Covid-19. Conclusioni senza sorprese:

  • I nostri risultati mostrano che il desametasone [un solo trial affidabile, positivo] e il remdesivir potrebbero essere benefici per i pazienti ma la certezza dell’evidenza era da bassa a molto bassa, quindi sono necessari altri trial. Possiamo escludere la possibilità che rispetto alle cure standard l’idrossiclorochina riduca del 20% o più il rischio di mortalità e di eventi avversi gravi. Per il resto, non esiste attualmente un trattamento per il Covid-19 basato sull’evidenza.

(A proposito di idrossiclorochina, iLancet sembra aver deciso di migliorare la propria peer-review.)

Serve un vaccino, insomma, oltre a una cittadinanza disposta a farsi vaccinare.

Ho un po’ di letture indietro, ma stando alle recensioni di Science-Based Medicine e di Nature, dovrei procurarmi “Anti-vaxxers: how to challenge a misinformed movement” di Jonathan Berman. Estratto. (A proposito di vaccini, Big Pharma et al., se non avete seguito le esternazioni di Michael Levitt, premio Nobel per la chimica 2013, trovate un’antologia qui.)