L’Agenzia britannica per il farmaco (MHRA) ha approvato l’uso “temporaneo” del vaccino anti-covid di AstraZeneca, prodotto da Medimmune a Liverpool e a Nimega, per persone dai 18 anni in su. Pubblica anche linee guida per la somministrazione e il bugiardino.
Si conserva fino a sei mesi a 2-8 °C, primo vantaggio rispetto ai vaccini a mRna, e la seconda dose va somministrata da 4 a 12 settimane dopo la prima, anche se nella maggioranza dei volontari è più efficace dopo 16-18 settimane – altro vantaggio. Costa sui 3 euro, meno dei vaccini a mRna, ma è meno efficace: in media attorno al 70% (varia dal 62 al 90%, dipende dalla dose iniziale).
(Diversamente da Pfizer e Moderna, AstraZeneca fa parte di Covax, quindi in Sudafrica, in Brasile e negli altri paesi a “basso e medio reddito” il vaccino costerà meno di 3 dollari.)
Dalle linee-guida, mi sembra che la MHRA abbia usato in parte dati un po’ diversi – forse del trial di fase 3 in Gran Bretagna, perché in Sudafrica e in Brasile sono iniziati dopo? – di quelli raccolti fino al 4 novembre e pubblicati sul Lancet l’8 dicembre.
Agg. Forse no, rif. Giorgio Gilestro per un ottimo sunto dei trial e delle incertezze.
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A metà dicembre l’IPSOS ha rifatto il sondaggio di ottobre sull’intenzione di vaccinarsi in 15 paesi (questa volta non c’è l’India):