Lost in translation


Mentre con Mauro, Juhan, Fratus si rideva sotto Carnevale XII, Andrea chiedeva seriamente: “Ma un thread sul nuovo studio del JSER (Société Japonaise de l’Energie et des Resources ) proprio no ??? Lo passiamo sotto silenzio?”

Caro Andrea,
Non è uno “studio” né un “rapporto della JSER” come risulterebbe dalla fonte secondaria da lei fornita. E’ un dibattito con un redattore della rivista della JSPR che lo pubblica sul numero di gennaio. Tre giorni fa, il Register ne ha offerto una sintesi e tradotto due “passaggi chiave” di due scienziati scettici: Kanya Kusano, fisico-teorico della formazione delle nuvole, e Syun-Ichi Akusofu, specialista di aurore boreali in pensione.

Niente sulle opinioni di Seita Emori, climatologo, di Shigenori Mayurama, geofisico, e di Kiminori Itoh, chimico ambientale per sua ammissione “non tanto specializzato in scienze climatiche“. Tutti hanno collaborato all’ultimo rapporto dell’IPCC e concordano sulla realtà del cambiamento climatico; ciascuno ha un proprio parere sulla sua causa principale.

Non sapendo il giapponese, passiamo lo “studio” sotto silenzio e parliamo del testo uscito sul Register, noto per pubblicare solo notizie atte a smentire che il clima stia cambiando. A parte i problemi di traduzione, la critica pare concentrata sulla troppa importanza data ai gas-serra emessi da attività umane, blanda e in buona parte superata. Ecco il paragrafo conclusivo che ho cercato di rendere nell’italiano più fedele possibile (note mie):

Per riassumere la discussione fin qui, paragonati alla predizione accurata delle eclissi solari (1) fornita dai modelli teorici di meccanica celeste, i modelli climatici sono tuttora nella fase di dipendenza da modelli esperienziali e approssimati per tentativi ed errori. Ancora non ci sono precedenti di successo (2). Ciò significa che la teoria del cambiamento climatico è tuttora dominata dalla causalità dei gas-serra di origine antropica (3): la conclusione del IV rapporto di valutazione dell’IPCC, secondo la quale da ora è probabile che le temperature atmosferiche aumentino in maniera continua, monotona, va percepita come un’ipotesi indimostrabile (4); sarà necessario indagare ulteriormente e valutare le previsioni future come soggette a variabilità naturale (5).

(1)  Due corpi in moto relativo sono un sistema semplice, il clima ha migliaia di variabili interagenti, e per questi scienziati la differenza è certamente ovvia. Che sia saltata una transizione logica?

(2)  I modelli fanno previsioni al 2030, 2050 ecc.. Il loro successo dipende dalle temperature a quelle date. Escluderei che qualcuno le abbia misurate.

(3) Oggi la causa principale è fatta risalire alle interazioni di detti gas con le altre variabili (cf. forcing, saturazione di carbon sinks terrestri e marini, rafforzamento/diminuzione degli effetti di certi aerosol ecc.). Forse l’originale si riferiva non alla teoria, ma alla sua percezione pubblica?

(4)  La conclusione del IV rapporto dell’IPCC non parla di continuità monotona; se lo facesse, l’ipotesi sarebbe facilissima da dimostrare. Sospetto controsensi.

(5)  In breve, è quello che si legge a più riprese nel rapporto dell’IPCC. D’altronde, i cinque ne sono co-autori…

Serve altro, Andrea?