Conversioni

Sul sito dell’Unione cristiani cattolici razionali – rif. il post “Noi del pollaio ” –  passo dall’evoluzione all’omosessualità e vedo che L. scrive di esserne guarito dopo la “terapia della conversione” detta anche “riparativa” di Joseph Nicolosi e una conversione al cattolicesimo a Medjugorje.

La terapia riparativa è stata confermata da un unico follow-up uscito in prima versione nel 2001 (peer-reviewed nel 2003) di Robert Spitzer, lo psichiatra che vent’anni prima era riuscito a far togliere l’omosessualità (maschile) dalla classifica delle malattie mentali. Contrari a quella decisione, Nicolosi e altri due psicologi hanno fondato l’Associazione nazionale per la ricerca in terapie dell’omosessualità (NARTH).

Oggi Spitzer rimpiange quello studio:

ho avuto grandi difficoltà a trovare partecipanti. In tanti anni di terapia, pensereste che Nicolosi avrebbe potuto trovare più successi. Mi ha mandato solo 9 pazienti

grazie all’aiuto di un’associazione di ex-gay, non esattamente un campione rappresentativo. Come l’autodidatta Virginia Johnson le pagine molto creative dovute al marito ginecologo William Master che vantava “12 conversioni”, Spitzer vorrebbe fa scomparire quell’articolo:

Con il senno di poi, devo ammettere che le critiche che mi sono state mosse erano per lo più corrette.

Ha chiesto al direttore della rivista Archives of  Sexual Behavior se poteva scrivere una ritrattazione, ma il direttore gli ha detto di no. Semmai dovrebbe rianalizzare i dati e pubblicare una correzione – rif. Retraction watch.

La NARTH non ha pubblicato una ricerca; dopo un inizio “laico” è confluita nelle Alternative positive all’omosessualità (PATH) dominato da gruppi religiosi.

(Piccolo contributo al centenario di Alan Turing che giusto 60 anni fa era condannato a una terapia che avrebbe dovuto essere riparativa.)