La qualità Elsevier

Credit: Michael Eisen
Credit: Michael Eisen

Nel gennaio 2010 Computers & Mathematics with Applications pubblicava “A computer application in mathematics“, una paginetta in fondo alla quale M. Sivasubramanian (presso yahoo.com) e S. Kalimuthu (presso budweiser.com) scrivono

Per la prima volta nella storia della matematica, gli autori hanno applicato la tecnologia dell’ingrandimento e ottenuto una soluzione al problema del postulato delle parallele, risalente a quasi 4300 anni fa. In breve, una proposizione impossibile è stata dimostrata possibile. Questo è un problema problematico. Ulteriori studi faranno nascere un nuovo ramo della scienza matematica.

Per leggere l’operetta, i non abbonati pagavano 39,95 dollari.
Nel numero di maggio 2012, ulteriori studi fanno nascere queste righe:

Su richiesta dell’Editore, l’articolo è stato ritrattato in quanto privo di contenuto scientifico ed era stato accettato per un errore amministrativo. Si porgono scuse ai lettori per non averlo notato mentre l’articolo veniva sottoposto.

Per leggerle, i non abbonati devono pagare 39,50 dollari.

Fino all’anno scorso dirigeva la rivista – oltre ad Applied Mathematical LettersMathematical & Computer Modelling – il matematico Ervin Rodinnoto per aver pubblicato opere altrettanto ambiziose, tra cui uno sulla provenienza spaziale della scienza e della spiritualità dello stesso M. Sivasubramanian e una confutazione creazionista del secondo principio della termodinamica a cura di Granville Sewell, per la cui ritrattazione l’Editore ha chiesto scusa all’autore e gli ha rimborsato 10 mila dollari di spese legali.

L’Editore sostiene che la qualità della sua peer-review giustifica l’alto costo degli abbonamenti, anche per le riviste “scientifiche” riservate alla produzione letteraria di  case farmaceutiche, come già raccontato.

O per Chaos, Solitons & Fractals in cui il direttore responsabile ha pubblicato 300 articoli in vent’anni, disdegnando la “pratica vanesia e infantile della peer-review” e dando un senso nuovo al termine “vanity press”.

Dopo il boicottaggio lanciato da matematici ingrati, la multinazionale ha modificato in parte il proprio business plan. Computers & Mathematics with Applications e altre prestigiose riviste autorizzano gli autori a pre-pubblicare i propri articoli su arXiv.org e/o sul sito della propria istituzione. Non retroattivamente, penso: non ho trovato quelli di  S. Kalimuthu senza e con M. Sivasubramanian sui web della Budweiser.

Per difendere un modesto 37,3% di profitto tuttavia, Elsevier non concede l’open access a una ritrattazione, né rimborsa l’originale agli acquirenti. Finché non si ribellano, chi non dispone di proprie opere da sottoporre alle sue riviste di informatica può continuare a usare il generatore automatico.

(h/t Retraction Watch, Math Union et al.)
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