Per sopravvissuti al calendario

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Fonte e grande formato
Riccardo Reitano segnalaThe Italian Paradox“, in inglese sulla rivista del CNRS francese non c’è più religione, e ne traduce la sintesi

“Le statistiche sulla ricerca scientifica in Italia rivelano una evidente contraddizione. Mentre le risorse in R&D della nazione restano significativamente indietro rispetto a quelle delle altre grandi economie, la produzione, in termini di pubblicazioni scientifiche, non solo è una delle più prolifiche del mondo, ma anche altamente rispettata in diversi campi.”

Aggiunge

I colleghi del CNRS sbagliano. Il vero paradosso è che noi italiani disprezziamo le nostre Università come un coacervo di fannulloneria, nepotismo e malaffare. Provate a chiedere in giro e molti vi diranno che le nostre Università fanno schifo sciorinando una serie di luoghi comuni (troppi professori, troppi studenti, troppi soldi) tutti dimostrabilmente falsi.

Giuseppe De Nicolao concorda:

Con la Legge di stabilità 2012, il calvario dell’università italiana giunge all’ultima stazione. La maggior parte degli atenei è ormai a rischio di default a causa della cura dimagrante imposta negli ultimi anni. Un indubbio successo della propaganda martellante che per anni ha denunciato i costi inusitati, l’irrilevanza scientifica e l’inutilità sociale dell’università italiana. Liberato da questa spesa parassitaria, il paese potrà finalmente risorgere investendo sul lavoro manuale, il turismo per i visitatori cinesi e indiani, senza scordare la fabbricazione delle “scarpe più belle del mondo”.

e dimostra che sono bufale con una serie di dati:

Spesa, risultati, efficienza. Miti, leggende e realtà dell’università italiana

(Link al pdf per i fainéants)
Francesco Giavazzi, Roberto Perotti, Andrea Ichino e altri econo-pinionisti sono disinformati o digiuni di statistica? Andrea Zhok riassume lo Zeitgeist e conclude

Insomma, l’autocritica va bene, però che palle! Con un ceto politico infingardo, vorace ed incapace, ed una classe imprenditoriale neghittosa, passiva, familistica ed ignorante, beccarmi le critiche sull’inefficiente contributo alla nazione da parte dell’università italiana è davvero troppo!

Buoni propositi – 1
Geoffrey Beall ha aggiornato l’elenco degli editori scientifici che pubblicano qualunque bufala, basta pagare. In un anno sono passati da 23 a 243 per via del boom e della sua solerzia.

Vista la concorrenza, il prezzo cala insieme alla qualità. Soltanto 64,99 dollari per far uscire sull’International Journal of Science and Technology questa “teoria del tutto

The electromagnetic wave loops or light is the basic of all forces. The electromagnetic wave loops make bond among the quarks of an atom as strong force. They make bond among the atoms of an object as weak force. They also make bond among the objects of the universe as gravitational force. The electromagnetic force or energy is transmitted through medium with the help of electromagnetic wave loops. This is the long awaited and expected theory of everything, because it can explain everything from atom to universe.

E certi editori predoni hanno scoperto una nuova fonte di reddito: 650 dollari per ritrattare una pubblicazione.

6 commenti

  1. @Oca
    Mi spiace molto ma ti sei fidata troppo di Abdul Alim. La pretesa TOE non riesce a spiegare con i suoi loops il piezonucleare duro. Mentre spiega quello liquido. Mi sa che dovrà sborsare altri 64,99 $ per l’integrazione o 650 $ per ritrattare.

  2. ocasapiens
    non foss’altro che per essersene occupato da tempo e pubblicamente e per aver fatto il lavoraccio di mettere assieme i dati per smentire le bufale sull’Università, sarebbe più giusto dire che sono io a concordare con De Nicolao e non il viceversa.
    In ogni caso, non siamo di certo soli e non è nemmeno un caso che il mio sfogo e il suo articolo vedono la luce quasi simultaneamente. L’aria che tira è questa.
    Oltre ad associarmi alla standing ovation per Zhok, sto meditando di ricominciare le lezioni dopo le vacanze con un sunto delle slide di De Nicolao, come proposto nei commenti su roars. E’ giusto che gli studenti vengano coinvolti ed abbiano le informazioni corrette. Alla fin fine, io potrei limitarmi a piangere per il giocattolo rotto, per le mie figlie, per le decine di miglia di nostri ragazzi e per l’Italia intera è in gioco il futuro.

  3. Dimenticavo, mi ha fatto davvero piacere che tu abbia dedicato un post all’argomento. Grazie.

  4. Ed intanto Super Mario fa uscire dai gangheri la solitamente compassata Conferenza dei Rettori. Il risultato è una mozione un po’ mal scritta ma chiara. Far scendere il Fondo di Finanziamento Ordinario al di sotto delle spese correnti significa inevitabilmente chiudere o ridimensionare fortemente alcune Università e tagliare servizi nelle altre.
    Senza che nessuno abbia il coraggio di dirlo questo è ciò che vogliono. Non è un mistero che si vuole creare un sistema di teaching e research universities separate ed il modo che hanno trovato per farlo è quello di metterle in ginocchio economicamente, così da poter dire che sono “scadenti”. E’ una forma riveduta della Rupe Tarpea, si butta tutto giù e chi sopravvive lo si rimette in piedi.

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