Metriche


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Un paio di settimane fa, Nature protestava contro la carenza di dati sanitari. Uno “scandalo”

In più di 100 paesi, e non solo nei più poveri, mancano perfino sistemi elementari per registrare nascite e morti. Inoltre soltanto 34 nazioni – il 15% della popolazione mondiale – generano dati decenti sulle cause di morte, e perfino alcuni di questi sono inaffidabili perché i medici non hanno assegnato correttamente le cause di morte.

Un’analisi mondiale – Global Burden of Disease – era uscita lo stesso sul Lancet in dicembre, con inferenze azzardate nel tentativo di tappare i buchi. Il mese scorso all’OMS c’era un vertice sul da farsi, sfociato in consigli generici ai governi, dopo che un’iniziativa dell’OMS e dell’ONU – Health Metrics Network – costata 50 milioni di dollari, finanziata anche dalla Fondazione Gates, aveva chiuso nel novembre scorso dopo 5 anni di battaglie con i burocrati e i politici dei vari paesi.

Pare che Health Metrics Network rinascerà sotto un altro nome, con l’aiuto di filantropi e fuori dagli intrighi nazionali e internazionali. Diplomazia dei coniugi Gates permettendo.

Quelli di GBD pubblicano l’intero rapporto, ci sono anche mappe e strumenti interattivi per confrontare il proprio stato medio di salute con quello di cittadini, maschi e femmine di varie fasce di età in altri paesi. La visualizzazione è ben fatta, ma vista la qualità dei dati…

Troppo tardi per la conferenza sui Millenium Development Goals di Bogotà, altri commenti sul rapporto sono usciti ieri sul Lancet, con due approfondimenti sulla Gran Bretagna.

Tutto gratis, sul Lancet basta registrarsi, e tanta roba da discutere tra Ong umanitarie.

Come diceva l’editoriale di Nature (e non solo), raccogliere ed elaborare “basic data” ormai costa poco, ma non possono farlo i privati – miliardari o meno – senza registri nazionali decisi dai governi e standard internazionali concordati tra i governi. Il suggerimento era di farne una priorità per il G20. Senza illusioni, visti i risultati del suo impegno contro la fame, le regioni dove i fondamentalisti vedono iniziative del genere come un complotto dell’Occidente contro i propri “valori”, o last but not least la tendenza di Cina e India, per es., a considerare segreti di stato le informazioni sulla salute e non dei propri cittadini.