Due marce

Sabato c’era l’assemblea di Action Aid, si è parlato molto di “Nutrire il pianeta”, è intervenuto anche Sandeep Chachra di Action Aid India, su una marcia che dura da 66 anni. Non ha citato né Monsanto né gli Ogm come causa dei suicidi fra i contadini, ma in primis la non riforma agraria.

Insieme alla scolarizzazione, era la priorità di Nehru il giorno dell’Indipendenza nel 1947.

March Against Monsanto

Sabato in USA e altri paesi, c’era una “marcia contro Monsanto“. Non capisco nemmeno io perché BigAgro vuol impedire la dicitura”senza Ogm” (o “con Ogm”).

Sono 14 anni che Monsanto vuol vietare all’industria latteo-casearia di scrivere “senza ormoni di crescita bovina”, vietata nella UE dal 1999. Per ora ha solo perso processi e fatto arrabbiare i consumatori.

Altri argomenti mi sembrano poco evidenced-based da entrambi i lati. Monsanto sostiene di operare per il bene dell’umanità e del pianeta invece che per il proprio profitto; i suoi oppositori la accusano di “avvelenare i loro figli e il pianeta”.

Coincidenza, nella mailing list di Salvatore Ceccarelli et al. del CGIAR si discute di questo paper (pdf a richiesta). Paragona le rese del mais e della soia tra il 1996 e il 2010, e non GM tra il 1946 e il 2010 in varie località statunitensi, tenuto conto delle variabili meteo, meccanizzazione ecc.
Conclusioni:
Whereas the estimated total yield effects are large (Fig. 4), the fact that the specific contribution of GE variety adoption is positive for maize but absent or slightly negative for soybean confirms that a nuanced interpretation is needed. There are several reasons why GE varieties might be desirable from the farmers’ perspectives, as discussed earlier, and their adoption might improve economic efficiency apart from their direct impact on yields. If the latter is the main element of interest, which is the case in the context of analyzing food security, what the GE technology can contribute is likely to depend on which traits are adopted.

Le caratteristiche del mais da bio-carburante o della soia da mangime – risparmiare su pesticidi/erbicidi e mano d’opera, usare più efficientemente i macchinari ecc. – sono quelle che non interessano alla “mano d’opera” di cui parlava Sundeep.

A parte questo, la ricerca si ferma prima della grande siccità, non tiene conto dei dati sull’uso crescente di pesticidi e manca un confronto con le varietà non GM disponibili dal 1996 in poi.

Come Salvatore che ha creati ibridi resistenti alla siccità adatti ai terreni di destinazione, cioè ai bisogni dei contadini e non degli azionisti, penso che certi Ogm saranno utili. Ci sono altre ragioni  valide per marciare contro Monsanto, o meglio contro l’oligopolio dei sementifici e il loro One seed fits all (elenco a richiesta).

Non coincidenza
Ieri sul Sole parlavo del grano duro italiano e degli spaghetti minacciati dal risc.glob., anche a proposito della conf. intern. che si tiene al CNR, dal 27 al 30 maggio.

In tema
Per calcolare l’effetto della CO2 atmosferica che “sfamerà il mondo“, il modello di Roger Bodman et al. uscito ieri su Nature Clim.Change, tiene conto sia del ciclo del carbonio che della temperatura:

This results in an increased probability of exceeding a 2?°C global–mean temperature increase by 2100 while reducing the probability of surpassing a 6?°C threshold for non-mitigation scenarios such as the Special Report on Emissions Scenarios A1B and A1FI scenarios, as compared with projections from the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change.

Per i modelli è un altro passo verso la riduzione delle incertezze (h/t Franco M.) e per il grano duro verso la Germania…