Full Monty

Dal 1 marzo, la Public Library of Science applica nuove linee guida per gli autori: tutti i dati devono essere disponibili (e debitamente formattati) nell’articolo, nei materiali supplementari, in uno degli appositi archivi o presso l’istituto che li ha generati. Tutti devbono poterli rianalizzare e non ci sono scuse.

Sembra normale, se i dati restano privati, perché pubblicare in open access?  Però “tutti i data set utilizzati” riguarda cose molto diverse tra loro, e non si capisce quali devono essere accessibili e quali no. DrugMonkey trova che PLoS stia esagerando. Un po’ sì, e non risolve il problema più grave mi sembra: le discipline bio-med sono afflitte da non riproducibilità dei risultati e da valanghe di “gel problematici” di cui la peer review non si accorge.

Dubito che i referees controllino la completezza e la disponibilità dei data set, men che meno se devono limitarsi a una peer-review lite per PLoS ONE dove esce di tutto.

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Alle Ong umanitarie dovrebbe interessare la nuova rivista PLoS Currents: Disasters, anche se per ora gli articoli sono molto disuguali. Alcuni sono di “policy”, come quello per uniformare i dati sanitari delle catastrofi, o quello di Claudia Rivera, univ. Uppsala, sulla riduzione del rischio in ambiente urbano, cambiamenti climatici compresi, e hanno una portata generale.

Un case study come quello sugli interventi pompieri di Howard County per evitare intossicazioni da monossido di carbonio in chi usa generatori, dopo un blackout causato da un uragano… be’, meno.

“Come un inverno nucleare”

L’ inquinamento atmosferico in Cina è un disastro annunciato da parecchio. Stando al South China Morning Post non danneggia solo la salute degli abitanti delle città:

He Dongxian, an associate professor with China Agricultural University’s College of Water Resources and Civil Engineering, said an experiment in Beijing over recent months showed a drastic slowdown in the photosynthesis process, which allows plants to thrive.
Applied on a larger scale, such a slowdown could affect agriculture, which contributes 10 per cent to GDP. Farm output was likely to be affected by serious air pollution in winter and spring, with the prices of agricultural products expected to rise.

E un mese fa su Nature Communications, leggevo che

Asian pollution invigorates winter cyclones over the northwest Pacific, increasing precipitation by 7% and net cloud radiative forcing by 1.0 Wm2 at the top of the atmosphere and by 1.7 Wm2 at the Earth’s surface.