Heroes

Leggere La Verità richiede nervi d’acciaio, stomaco blindato, coraggio da leone e altre qualità che non mancano a maicolengel di Butac. L’altro ieri, l’organo di Maurizio Belpietro e dell’Agente Betulla sparava in prima pagina una vecchia bufala antivax, con un’intervista di Patrizia Floder Reitter alla maschia metà della “coppia di ricercatori” Gatti & Montanari.


Questa volta, nemmeno maicolengel è riuscito a superare i titoli:

Nell’articolo all’interno si sostiene (sempre nel titolone) che le donne oltre ad esser pagate per abortire vengano anche usate per produrre un numero elevato di feti…

“Feti abortiti per fabbricare vaccini. Donne usate come galline ovaiole”

Io non so se queste siano davvero le parole usate dai due intervistati o una scelta della redazione, non m’importa, da demistificatore so bene che si tratta di assurda disinformazione, che viene divulgata da una giornalista regolarmente iscritta all’Ordine.

Se ve la sentite di leggere Montanari che mente sapendo di mentire, trovate l’intervista sul blog di David Puente.

Da iscritta all’Ordine come la coppia Belpietro & Betulla, la credula Patrizia Floder Reitter dà una mano alla campagna di crowdfunding indetta in permanenza dalla ditta Gatti & Montanari per comprarsi pubblicità menzognera su riviste truffaldine.
Non è sempre colpa della rete se girano bufale sui vaccini, scrive maicolengel, ma anche di

una testata nazionale (poco importa che venda 10, 100 o 1000 copie)

Non conosco molte persone contrarie alle vaccinazioni, ma credo che abbia ragione perché quasi tutte mi dicono che “gli scienziati sono divisi”. Quella prima pagina con i due in camice bianco lo dimostra, no?
È la vecchia strategia dei mercanti di dubbio, spesso finanziati da mercanti di altri prodotti, gli avvocati delle cause antivax in questo caso. Funziona da quando i medici preferivano le Camel.

Oggi però la rete mette a disposizione di tutti la spazzatura pubblicata dietro compenso dall’oligopolio dell’editoria scientifica d.o.c. e non solo dagli spennapolli che riforniscono Gatti & Montanari, grazie alla complicità di decine di migliaia di accademici fieri di elencare nel cv le riviste di cui sono direttori, redattori o revisori – e delle loro istituzioni.

Finché Antonietta Gatti si proclama “fisico e bioingegnere” che fa ricerca in una presunta “Facoltà di Medicina” o nell’inesistente “Dipartimento di Nanodiagnostica” del CNR, il silenzio-assenso della sua istituzione le conferisce autorevolezza scientifica. Perché la stampa dovrebbe contestarla se nessun dirigente del CNR ha il coraggio di farlo pubblicamente? E magari rischiare una querela  intentata per difendere la reputazione del CNR, sul modello Carpinteri-INRiM?

Così la rischia maicolengel. Se gli arriva quella minacciata da anni, dovrà pure pagarsi l’avvocato.
Heroes”, 1977

***

Bi-fotoni nell’acqua

Su Nature, Elizabeth Gibney scrive che il paper di Andre Saraiva e altri fisici delle università di Rio de Janeiro e del Minas Gerais è stato accettato dalle Physical Review Letters.
Sono riusciti a osservare fotoni – mandati da impulsi laser – che si accoppiano a temperatura ambiente mentre attraversano liquidi trasparenti, slittando uno verso il rosso (meno energia) e l’altro verso il blu (di più), e sono “catturati” da un apposito filtro. Come gli elettroni che formano coppie di Cooper nei superconduttori, insomma:

If the arriving pairs were created by virtual phonons, rather than the standard scattering process, the energy shifts of the photons should be too small to come from classically allowed vibrations, so the team applied a filter to let through only this range of energy shifts. They compared the results with the number they saw when both types of energy shifts were allowed.

In both cases, they saw the same rate of photon pairs, suggesting that the pairs had to be created by the virtual process. The signal was tiny: of around 10 quadrillion photons pumped through the material per second, they saw 10 pairs, compared with the 1 pair every 10 seconds that they would have expected to see by chance.

Grassetto mio. In attesa di conferma. Sotto la notizia, Pentcho Valev ha già incollato un suo delirio …

6 commenti

  1. Ho scritto agli ordini dei giornalisti del Veneto e della Lombardia e non ho ricevuto indietro nemmeno una risposta automatica.

  2. Siamo sempre punto e daccapo. L’articolo 6 del Testo Unito dei giornalisti è carta straccia. Qualcuno ha fatto una segnalazione al Consiglio di Disciplina, via PEC o raccomandata? Forse servirebbe una specie di “osservatorio permanente” che possa snellire il processo: perché non organizziamo qualcosa al Festival di Perugia?

    1. Ilario,
      perché non organizziamo qualcosa al Festival di Perugia?
      Buona idea, non ci vado da almeno 10 anni e non sono iscritta all’Ordine, ma se posso dare una mano avvisami.

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