Embargo scaduto

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Per una volta, provo il brivido di dare la notizia giusto quando “scade l’embargo”. Noi giornalisti riceviamo con qualche giorno di anticipo i riassunti degli articoli che escono sulle grandi riviste – Proceedings of the National Academy of Sciences, Nature, Science e poche altre. ll patto è che non ne diciamo nulla fino alle ore 18 o 19 della vigilia del giorno di pubblicazione. Per cui tutti i giornali citano “scoperte uscite sulla prestigiosa rivista… PNAS” se è martedì, se è giovedì Nature e venerdì Science.

Domani su Science e forse sul vostro quotidiano preferito, esce che
– David Shurig e altri fisici dell’università Drake a Durham, North Carolina, hanno creato un materiale che rende invisibile non una qualche robetta che ci vuol un microscopio per accorgersene, ma un cilindro di rame bello grosso. Hanno costruito il materiale in modo tale che la sua nanostruttura interferisce con le microonde per bloccare la riflessione della luce sopra – e assorbire l’ombra dietro – il cilindro;
– Mauro Nisoli, Giuseppe Sansone e altri di ULTRAS, un centro dell’Istituto nazionale di fisica della materia al Politecnico di Milano, più altri, hanno battuto un record e inviato in un gas un raggio di luce della durata di 130 attosecondi. 1 attosecondo è 1 miliardesimo di miliardesimo di secondo.

Cioè leggerete di progressi in ottica e non che l’INOA, l’Istituto italiano di ottica applicata di Firenze, uno dei più attivi d’Europa – al punto che è in attivo persino il bilancio, anche perché è stato fra i primi a far ricerca con i laser per il restauro delle opere d’arte… Ma sto digredendo.

Da quando nel 2003 il/la ministro l’ha sciolto nel Consiglio nazionale delle ricerche come nell’acido muriatico, è rimasto talmente all’abbandono e colpito da tagli ai finanziamenti (quelli del CNR che diminuivano e diminuivano) che non ha ancora acceso i caloriferi.

Per riscaldarsi, gli ottici stanno organizzando proteste, soprattutto perché l’attuale presidente del CNR – del quale penso malissimo, ma non voglio iniziare un’altra digressione – manda a noi giornalisti comunicati stampa falsi e insultanti.