Ricevo un comunicato stampa congiunto dei vertici di: Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN); Consiglio nazionale delle ricerche (CNR); Istituto nazionale di astrofisica (INAF); Agenzia spaziale italiana (ASI), intitolato “La ricerca messa in ginocchio dai tagli ai finanziamenti”. Protestano, come ieri i rettori delle università.
Hanno ragione, la finanziaria toglie soldi a tutti invece che solo a chi li spreca. Ma quello è il compito dei vertici, rettori e presidenti vari. Potrebbero cominciare a risparmiare su centinaia di dipartimenti universitari in cui sovvenzionano baroni assenteisti, in decine di istituti e centri d’eccellenza che di eccellenza hanno solo il nome concesso per decreto, sorti perché a un raccomandato non si nega mai. Ecc.
Quelli che lanciano il comunicato e hanno messo in ginocchio loro la ricerca con un’incompetenza da duecentocinquanta e trecentomila euro all’anno potrebbero andarsene invece di piagnucolare. Così ciascuno di loro lascerebbe posto e denaro per una decina di onesti ricercatori e docenti.
Hanno l’età della pensione, ma non ci pensano nemmeno. Stanno zitti e complici, non si sa mai che via loro si scoprano imbrogli.
Questo governo non mi piace molto, ma questo governo della ricerca mi piace ancora meno. Quindi piagnucolo anch’io.