San Francisco, riunione annua dell’AAAS 2007. Tempo sempre buono, quasi troppo, si fa fatica a restare chiusi nelle sale conferenze.
Ieri, dedico la mattinata ai biocarburanti.
Alla domanda, come mai dall’ottica quantistica – cf. il suo premio Nobel nel 1997 – e’ passato alla ricerca per trasformare piante in “energia da trasporti”, Steven Chu del Berkeley Lab (giusto qui dall’altro lato della Baia verso nord-est), risponde “Per salvare il mondo” e ride. In realta’ ci pensa da tempo e secondo lui era necessario lanciare un progetto di ricerca efficace, multidisciplinare, e potente come quello per la bomba atomica. Pero’ con lo scopo inverso.
Il progetto si chiama Helios, ha ricevuto soldi pubblici dallo stato della California e dal governo federale, e privati dalla BP soprattutto il che ha suscitato alcune proteste e dubbi sulla sua indipendenza. Vedi http://pbd.lbl.gov/energy/
Cerco di riassumere le idee di Steven Chu:
– si sono identificate piante con un’elevata resa di etanolo, piu’ del mais e della canna da zucchero. Crescono nelle zone aride, predesertiche, sono zeppe di lignina che e’ la parte migliore per estrarre carburante. Adesso si stanno migliorando i processi – batteri, enzimi, sistemi di separazione e ricupero degli scarti di produzione – per estrarre l’etanolo. Anche qui le cose vanno a gonfie vele.
Certo, prima che l’etanolo arrivi abbondante nelle pompe di distribuzione, le auto dovranno essere state modificate per bruciarne piu’ del 10% diluito nella benzina… Ma su quello Chu non puo’ fare niente. In compenso, dice, le terre aride esistono in molti paesi poveri e per una volta gli sembra di fare scienza senza frontiere.
Qui la moda del biocarburante somiglia come due gocce d’acqua a quella dell’idrogeno otto anni fa. Con gli stessi visionari e missionari a volerci arruolare nella prossima rivoluzione.
– Non sia cosi’ scettica, mi dice Chu, questa volta e’ diverso. L’etanolo si sa fare da 70 anni, in Brasile si usa da mezzo secolo. Noi pensiamo di realizzare il progetto Helios nel giro di 8 anni: per l’idrogeno ce ne vorranno almeno altri venti. E non e’ vero che useremo OGM, per farne di adatti ai nostri scopi ci vogliono 15 anni. Troppi, i gas serra vanno ridotti da subito. E poi non sto vendendo i biocarburanti come LA soluzione. Anzi.
Anzi. Milita per la carbon tax, lo sviluppo dell’energia solare ed eolica e di trasporti pubblici decenti. Insomma e’ molto simpatico.
Questo ieri mattina. Ieri pomeriggio invece, ho seguito il simposio sui sistemi americani di voto. Cosi’ malridotti, siamo ancora democratici? chiedeva uno degli esperti. Si’, a vedere gli ultimi risultati, e’ stata la risposta unanime, ma dobbiamo vigilare. Poi c’e’ stata una sfilza di studi su manipolazioni tentate, riuscite o sventate, del voto.
Se nell’aula c’erano manager delle campagne per le presidenziali dell’anno prossimo, avranno imparato trucchi utili.