Rientrando dalla Baia

Milano, tempo grigio e freschino

Lunedì ero alla sessione sulle origini della mente umana, per lo più sull’evoluzione della parola – come forma di vocalizzazione strutturata ma prelinguistica – del linguaggio e dell’uso dei simboli. I primi due hanno forme “proto”, concordavano tutti, nelle vocalizzazioni diverse usate come mezzi di comunicazione da moltissimi animali. Il terzo per ora non si è trovato in altre specie.

Mimi Lam portava di nuovo l’ipotesi – tutta da verificare – che potrebbe derivare dal “doodling”, lo scarabocchiare. Questo sarebbe innato, forse simile alle marcature fatte dagli animali per contrassegnare il proprio territorio. Lei pensa che se i paleontologi tenessero conto dell’idea, magari troverebbero tanti scarabocchi, nelle grotte o altrove. Pensa anche che i bambini scarabocchiano ancora prima di saper parlare e quell’azione – innata – servirebbe affinare il controllo motorio della mano.

Potrebbe essere accaduta la stessa cosa nella storia della nostra specie un milione e mezzo di anni fa circa, l’epoca alla quale risalgono certe tacche regolari. Quelli capaci di maggior controllo si sarebbe presto accorti che potevano lasciare contrassegni incisi sul legno o la pietra per marcare il territorio. Tipo due righe orizzontali e una verticale = questa grotta è del mio clan. E da lì sarebbe nato l’uso di figure astratte, la scrittura ecc.

Una delle obiezioni è che gli antropologi in visita nelle società primitive non hanno raccontato di bambini piccolissimi intenti a scarabocchiare con un legnetto sulla sabbia, per esempio.

Par Toutatis (invocazione del dio dei Galli, incaricato di impedire al cielo di cascare loro in testa, rif. Astérix) 
A una delle conferenze che non avevo segnalato qui, si parlava del rischio che asteroidi ci piovano addosso. Russell Schweickart, della missione lunare Apollo 9, ha presentato un’iniziativa della Association of Space Explorers – ASE, l’associazione degli esploratori spaziali, una sorta di sindacato astronauti di cui è un fondatore.

L’ASE ha chiesto a esperti di diritto internazionale, diplomatici e assicurazioni di scrivere una bozza di trattato che le Nazioni Unite potrebbero adottare per coordinare l’osservazione degli asteroidi in avvicinamento all’orbita terrestre e, se serve, gli interventi per deviarli. La bozza è quasi pronta, l’associazione si riunirà a Strasburgo in maggio per vedere come promuoverla e conta di presentarla all’ONU entro il 2009.

L’anno giusto, quando un asteroide dovrebbe passarci parecchio vicino e si rischia un po’ di panico nei media. Io seguo da vicino le traiettorie e la Scala Torino, non per fifa, ma perché hanno dato il mio nome a un asteroide e non vorrei che un giorno s’avvicinasse il sylviecoyaud.

Disfo la borsa.