Cronache dalla Baia IV

San Francisco, ultimo giorno dell’assemblea dell’AAAS, tempo sempre bellissimo
Ieri c’erano le masse alla giornata per le famiglie sul cambiamento climatico. Alternanza di filmati e scienziati. Peccato che c’erano altri temi affascinanti o sarei rimasta li’ per tutte le otto ore.

Seminario sul cioccolato. La teobromina – detta molecola dell’amore – “potrebbe produrre assuefazione”. A condizione di mangiare chili di cacao ogni giorno. Se un giorno i chimici riescono a sintetizzarla, sarei per scioglierla a tonnellate in tutti gli acquedotti del mondo. Chissa’ che inciti certi personaggi a fare altro invece della guerra.

Segue presentazione sugli effetti benefici per la memoria dei flavonoli, presenti nel cacao e da non confondersi con i flavonoli del vino, benefici e antiossidanti anch’essi. Il problema e’ che la ricerca presentata ieri era finanziata dalla Mars, azienda produttrice di barrette con piu’ grassi e zuccheri che cacao. E statisticamente gli effetti erano cosi’ limitati da non essere significativi.

Nota personale, statisticamente non significativa di sicuro: mangio cioccolata nera eppure la memoria non migliora con gli anni, anzi.

Altro tema affascinante: le ripercussioni sul sistema giuridico delle scoperte in neuroscienze. Per esempio della perdita, in seguito a lesione o squilibrio chimico temporaneo o permanente, innato o acquisito ecc. – dei meccanismi inibitori della corteccia cerebrale. Una perdita che porta a quella del libero arbitrio – volonta’, intenzionalita’ e quindi responsabilita’.

Gia’ la legge ne tiene conto quando distingue per esempio tra le diverse forme di omicidio doloso, colposo ecc.

Il libero arbitrio forse esiste, o forse e’ un’illusione. La tesi di alcuni relatori e’ che, illusorio o meno c’e’ e va esercitato da chi punisce nei confronti di chi e’ punito. Per es. per chi ha compiuto reati non intenzionali ma “incidentali” nel senso di legati a un incidente cerebrale, possiamo liberamente decidere, come alcuni stati americani, di instaurare “tribunali di salute mentale” (mental health courts) che prescriverebbero e farebbero applicare misure terapeutiche e se possibile riabilitative.

Detto cosi’, di corsa, capisco che non convinca o faccia venire in mente la castrazione chimica per i violentatori. Ma e’ un punto di vista che cambia il modo di ragionare su altre cose. ù

Per esempio consente di elencare le cose nocive per i freni inibitori perche’ modificano la chimica del cervello, come l’alcol, o che accelerano i tempi tra decisione e l’azione, come la disponibilita’ di armi. Non ho avuto tempo di pensarci davvero, la butto li’ e basta.

Stamattina vado al simposio sull’evoluzione della mente, della facolta’ simbolica, della parola e del linguaggio. Non faro’ in tempo a raccontarvelo domani prima di partire, questa e’ l’ultima cronaca dalla Baia.