Bocciata un’altra “soluzione” per sequestrare il CO2

E’ giovedì, è uscito Nature e l’articolo che aspettavo da un anno.

Oceanologi americani dei laboratori di Moss Landing erano convinti di aver trovato il modo economico ed efficace per liberare l’atmosfera del CO2 in eccesso, seminando limaglia di ferro negli oceani. Prova e riprova, così si potevano sequestrare 2,5 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, il 20% di quello emesso.

Nel 2004 avevo letto su Science che erano fieri del loro tentativo più ambizioso: avevano provocato nel Pacifico meridionale due fioriture di 15 chilometri quadrati l’una e si vedevano le macchie bianche persino sulle foto satellitari. Ma non i pesci asfissiati risaliti a galla, pancia per aria…

Una fioritura uguale, ma spontanea, compare in ogni inverno, cioè ogni estate australe al largo delle Kerguélen. 46 ricercatori diretti da Stéphane Blain, del Laboratoire d’océanographie et biogéochimie a Marsiglia sono andati a studiarla e prelevarne una serie di campioni con i quali hanno compiuto una serie di esperimenti.

Risultato. Quando un atomo ferro viene dal basso, stimola il plancton ad assorbire fino a 100.000 atomi di carbonio, perché il plancton li ricombina con altri nutrienti presenti nell’acqua. Invece con la “semina” dall’alto, l’80-95% del ferro si ossida prima che il plancton lo ingerisca e digerisca.

Quello che avanza fa danni, e chissà quanta acidificazione produce e e i coralli hanno già abbastanza problemi di sopravvivenza.
http://www.nature.com/news/2007/070423/full/070423-8.html

Le Kerguélen sono il puntino giallo quasi nel mezzo della mappa qui sopra, quello più vicino al circolo polare Sud. Noi le studiamo a scuola fra i territori d’oltremare, ma immagino che in Italia nessuno le conosca. Se sbaglio pardon, non volevo offendere.