Altra cerimonia al CERN

Ieri al CERN di Ginevra, dice il suo comunicato stampa, “si è celebrata una cerimonia per segnare la fine di una fase cruciale dell’installazione del Large Hadron Collider. Un grande magnete dipolare è stato calato simbolicamente nel suo tunnel alle ore 12” ecc… congratulazioni del presidente, tutto ok, entro fine anno si parte.

La parola chiave è “simbolicamente”. Infatti a fine anno il collisore rischia o di non partire o di partire e di fermarsi subito perché ancora non si sa se sarà possibile aggiustare prima del collaudo generale i 16 magneti superconduttori di cui uno s’è staccato sul più bello durante una cerimonia di collaudo parziale.

Magneti progettati, questi, al Fermilab di Chicago che compete con il CERN nella gara a chi cattura per primo il bosone di Higgs. (Per chi s’è perso le puntate precedenti: è la particella che in teoria ha dato una massa all’elettrone e quindi permesso agli atomi di legarsi tra loro e formare tutta la materia che si vede in giro dai tempi del Big Bang).

Niente sospetti di sabotaggio o altre perfidie, please, i due centri hanno gran parte dei ricercatori in comune.

L’altro venerdì, una fisica dell’università di Milano e collaboratrice del CERN, mi ha rimproverata perché avevo detto che da quando è in costruzione l’LHC c’erano state almeno 26 inaugurazioni. Aveva ragione. Dovevo dire “cerimonie inaugurali” alle quali il CERN continua a invitare i giornalisti, e i politici dei paesi che lo finanziano, i quali riferiscono ammirati facendo contenti i suddetti politici.

Ma come si fa a riferire altrimenti quando sei ospitato con tanta gentilezza? Be’, si va a proprie spese, o a quelle della testata nel caso dei cinque o sei giornalisti italiani che pur occupandosi di scienza sono assunti.

E se si è squattrinati si telefona alla gente seria, magari con Skype.

Così si può scrivere che i 16 magneti sono un problema, i preventivi per tempi e soldi non erano realistici, il CERN è indebitato fino al collo, la sua comunicazione ha puntato tutto sulla caccia a un bosone che forse non c’è perché in teoria esistono alternative, o che forse salterà fuori dall’acceleratore Tevatron al Fermilab.

Forse è meglio stare sotto le righe che sopra e imporre una moratoria sulle cerimonie. Per evitare di sperperare non i soldi, i salatini costano poco, ma la credibilità. Sono incavolata, ma è perché la fisica delle particelle mi piace.