(Dis)informazioni

Il primo Andrea, detto poi A per brevità, scrive

Gli scienziati hanno misurato in 6,2 miliardi di tonnellate l’anidride carbonica che la Cina ha rilasciato nell’atmosfera terrestre, in crescita dell’8% sull’anno precedente. Gli Stati Uniti nel 2006 hanno emesso solo 5,8 tonnellate, in lieve calo (meno 1,4%) sull’anno precedente. Sarà ora interessante leggere i commenti dei sostenitori della truffa di Kyoto, che vorrebbe congelare e ridurre le emissioni europee e USA, esonerando totalmente quelle cinesi e degli altri paesi in via di sviluppo.

A omette
che i cinesi essendo 4 volte più numerosi degli americani, emettono 3,99 volte meno CO2. E Kyoto, già legge per l’Unione Europea, non esonera totalmente nessuno, ma rinvia al protocollo successivo i limiti per i paesi poveri. Prevede invece incentivi a quelli che sviluppano o adottano sistemi di risparmio energetico, fonti alternative  ecc. Si noti che il governo cinese non è un attore passivo, ha siglato un accordo con Giappone e Corea del Sud per sviluppare insieme i sistemi di cui sopra (Nature di questa settimana).
Divertente il lapsus calami sul numero delle tonnellate emesse in USA.

A scrive

Il padre di Gore votò contro il Civil Rights Act del 1964 (per chi non lo sapesse, mise fuori legge la segregazione contro neri e donne).

A omette
Due mesi dopo, il padre di Gore dichiarò al Senato di aver commesso un errore di cui si sarebbe vergognato per tutta la vita e in seconda lettura votò l’Act che passò per un pelo.

Secondo A

avrei scritto che “non esistono veri scienziati che neghino la versione ufficiale dell’IPCC”. E quindi avrei “nascosto ai bravi lettori di Repubblica la lista di 36 luminari pubblicati da Wikipedia, perché pericolosa congrega di criminali pagati da Exxon per confondere le idee.”

Invece
non conosco scienziati che prendono i rapporti IPCC per un Vangelo, quindi non ho scritto la prima frase. Quanto alla lista di Wikipedia, è istruttiva. Conviene leggerla nell’originale per non perdersi il gustoso paradosso di vederla usare a sostegno delle proprie posizioni da un “oppositore della valutazione scientifica prevalente del riscaldamento globale”.

Provo a riassumere.

Il primo della lista è un geologo il quale opina su un quotidiano canadese che fa sempre più freddo (sic). Poi tre dubitano dei modelli di previsione valutati dall’IPCC perché troppo prudenti (vero, hanno sottostimato i cambiamenti), irrealistici (come ogni modello, per definizione), non validi scientificamente (detto da uno che tempo fa studiava le particelle di un allora traballante “modello standard”, this is a bit rich…).

Ventisei criticano l’importanza data dai rapporti dell’IPCC alle nostre emissioni di CO2, partendo da idee diverse e divergenti senza fondarle né su misure né su osservazioni.
Nove escludono che si possa quantificare la parte di riscaldamento dovuta alla CO2, per via di troppe variabili, posizione comprensibile sennonché si sa quantificare da più di un secolo e che quantifichiamo anche con troppe variabili ogni giorno e in quello delle nozze, in particolare.

Infine due trovano che 0,5 oppure 0,75 °C in più sarebbero benefici, partendo dal presupposto semplicistico che siano distribuiti ovunque in modo uniforme nonché la sola conseguenza delle emissioni di gas serra. Non lo sono.

Un “bravo lettore di Repubblica” ha già capito che la perfida lista di Wikipedia rasenta la scorrettezza. Per es. di Richard Lindzen del MIT, unico  “luminare” dei 36 in base alle pubblicazioni scientifiche – d’accordo, riceveva 2.500 dollari al dì per consulenza ai gestori di centrali a carbone, ma avrà fatto qualche bella ricerca lo stesso – è citata proprio la frase di un suo editoriale del 2001 sul Wall Street Journal, smentita da misure successive.

Esistono altre liste in parte combacianti.

Questa è di un’organizzazione americana che aiuta le imprese a reclutare l’esperto che spieghi i loro interessi nei media. O questa di un’organizzazione americana che aiuta i giornalisti a verificare la fonte delle informazioni che raccolgono, per es. quella sui 2.500 dollari al dì per consulenza.

Ammiro chi ha risposto ai commenti di A con pazienza. Purtroppo ho perso la mia e ho capito che questo blog non fa per lui, né lui per questo blog.
Dont acte.