Insonnie asiatiche

Da grillo
A ridosso dei primi dati OMS sui danni da crescente fracasso ambientale in Europa, è scoppiato il baccano urbano e notturno dei grilli giapponesi (kumazemi, lunghi sui 6 centimetri l’uno…). In particolare a Tokyo e Osaka, dove ha rovinato il sonno agli atleti proprio durante i campionati mondiali.

Non solo fanno le uova nella rete di fibra ottica, interrompendo le comunicazioni via internet, ma di notte producono circa 95 decibel, l’equivalente di un martello pneumatico a tre metri di distanza. Di solito non ce ne sono tanti, né fanno tanto rumore, ma sarebbero stati ingannati dal caldo. Esce un’inchiesta su Nature di oggi, solo per abbonati.

Da influenza equina
Anche nella prefettura di Nagano si dorme male: è arrivata l’influenza dei cavalli che alcune settimane fa aveva colpito cavalli da corsa in Australia.

Da virus suino
In barba, come sempre, agli impegni internazionali, le autorità sanitarie cinesi hanno taciuto fino a giugno sull’infezione – Sindrome respiratoria e riproduttiva suina, detta anche “orecchie blu” – che colpiva i maiali in 26 province su 33. Ma i giornali riferivano che la carne suina scarseggiava, i prezzi erano aumentati dell’85% dal gennaio e l’infezione uccideva maiali in Vietnam. Il quale a giugno e di nuovo a luglio chiedeva aiuto alla FAO e all’OIE.

Succedeva anche in Birmania dove il regime lascia perdere, forse perché già letale di suo

In agosto il ministero della sanità cinese comunicava ufficialmente che era stato scoperto il vaccino e 100 milioni di maiali vaccinati (su mezzo miliardo). Il Vietnam ha ricevuto in prova campioni del vaccino. E mandato da analizzare in laboratori statunitensi i campioni presi dai suoi maiali infetti.

Se è vero che gli immunologi cinesi hanno scoperto il vaccino, come mai non l’hanno detto?