Dopo il positronio, il di-positronio

Domani su Nature i dettagli. Comunque David Cassidy e Allen Mills, università della California-Riverside, sono riusciti a fare la molecola prevista da John (Archibald) Wheeler. Prima di lui, si pensava che attaccando un elettrone a un positrone, si potesse fare un atomo che sarebbe un idrogeno in negativo, il Ps. E magari con 2 atomi di Ps, farne una molecola – il dipositronio, Ps2 – diceva John Wheeler.

Ma siccome il Ps svanisce appena si riesce a ottenere, sembrava troppo difficile, per un po’ non ne ho più sentito parlare. Invece da tre quattro anni, vedo che se ne riparla parecchio.

I due sembrano proprio avercela fatta, sparando positroni in una pellicola di quarzo che li rallenta, a ognuno cede un elettrone facendone atomi che s’incastrano nei pori del cristallo, se in due s’urtano ed emettono raggi gamma. Questi sono stati misurati, da cui si deduce che nei pori c’erano proprio molecole, cioè Ps2.

La stessa tecnica, con una fonte di positroni più intensa, produrrebbe un sacco di atomi di Ps, i quali interagirebbero e, transizione di fase, formerebbero un bel condensato di Bose-Einstein, mica di bosoni però, di leptoni che si comportano come un singolo atomo.

Wow, ma prima devo farmi spiegare meglio da Sandro Stringari, non ho capito come pensano di disincastrarli dai pori del quarzo.

Qui c’è il comunicato dell’università.

Qui c’è l’antefatto: gli esperimenti precedenti, sempre diretti da Cassidy ma con un’altra tecnica (quenching), con un gas di positronio, usciti 2 anni fa sulle Physical Review Letters, spiegati  in un editoriale, insieme al perché queste ricerche dovrebbero portare al laser a raggi gamma.

Qui la bio di John Wheeler, 96 anni, il prof. con il quale Richard Feynman aveva fatto la tesi di dottorato.
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Farmaci per le malattie dei paesi poveri, e brevetti

Sempre su Nature, in mezzo a parecchie cose da leggere – un’intervista di Alison Abbott a Jean Lindemann su virus e interferone, il punto sugli acceleratori di particelle a plasma e un altro sul ruolo dei funghi nell’ecologia dei suoli che piacerà a Manuela Giovannetti (nuova preside di Agraria a Pisa e presidente della banca mondiale – quella ad accesso gratuito – dei glomeromiceti) – c’è l’inserto sulle malattie trascurate, i problemi di brevetti e prezzi delle terapie, ecc. Gratis on line, giustamente visto che è pensato anche per le ONG. Se voi o amici lavorano in quelle che si occupano di sanità nel terzo mondo, dovrebbe interessarvi-li.