I giornali sono da panico, non so se il pianeta si rinsecchisce o si sdilinquisce, comunque si mette male, quindi sfoglio riviste di moda spaziale – questa qui, cosa dite, non è troppo aderente? – o finisce che tocca partire e non ho niente da mettermi.
Come domani per il conclave Italia-Uk sui climi che cambiano alla Certosa di Pontignano, per cui sarò assente giustificata dal blog. E dalla cena di gala, temo.
Carina la Biosuit, quasi quasi…
Meglio se temporeggio. Continuano a uscire – come sempre da 20 anni in qua – studi che affinano il peso dato ai diversi fattori nei modelli di previsione. Una ricerca su quanto conta il “respiro” della vegetazione nella composizione dell’atmosfera, era uscita su Nature di 2 settimane fa, e un’altra – prima puntata sulle Geophysical Research Letters d’agosto, e seconda su Nature Geosciences di adesso – sul contributo di piante e torbiere allo scioglimento del permafrost.
Comunicato dell’università McMasters, Ontario. Il permafrost copre quasi la metà del Canada e si capisce che s’interessi alla sua evoluzione.
Passerò il week-end in convento. Spero che anche il vostro sia ottimo, a lunedì.
p.s. Nella foto, la Biosuit è indossata dalla prof. Dava Newman, nota stilista del MIT, seduta in una scultura di Henry Moore sul prato dietro l’ingresso principale, 77 Massachusetts Avenue. Se volete vederla meglio, ci sono altre foto.