Frutto proibito: una modesta proposta

Su PLoS-One –  nella solita sezione New and Noted – Kimberley Hockings dell’università di Stirling, Scozia, e altri primatologi pubblicano un articolo “Il frutto proibito condiviso dagli scimpanzé”, dopo averne osservato un branco a Bossou, in Guinea, per 454 giorni tra il 2003 e il 2005.

Gli scimpanzé condividono la carne della selvaggina che uccidono – fra maschi per rafforzare l’ordine gerarchico, con le femmine in cambio di sesso – e, salvo tra madre e figli, non condividono  mai le piante alimentari che raccolgono. A Bossou, dove l’agricoltura ha eliminato la loro selvaggina, in 58 su 59 condivisioni di cibo i maschi offrono alle femmine la frutta e la verdura che vanno a prendere nelle coltivazioni.

Grandissimo successo delle papaie (38 condivisioni su 58). Come tra noi le rose rosse, servono a dichiarare i propri… sentimenti, visto che in generale lei è in età riproduttiva. E a mostrare coraggio: i maschi che vanno a cogliere papaie in situazioni rischiose – nel villaggio, in presenza di gente per es. – sono quelli che le condividono di più.

E’ la prima volta che viene documentato come gli scimpanzé s’adattano all’occupazione crescente dei propri territori da parte degli esseri umani i quali sono scontenti di una simile evoluzione, ovvio. Però potrebbero rimediare tenendo una fascia esterna di papaie o banane o altro, che faciliti i rapporti affettivi dei nostri cugini e venga su bene senza fertilizzanti né pesticidi.

A me come frutto la papaia non piace molto, ma il giorno che qualcuno promuove il commercio “equo-solidale con gli altri primati”, giuro che ne metto nella macedonia.
Ci sono anche i filmati. E uno carino di Kimberley Hockings, riferito a un suo articolo dell’anno scorso.