Geoingegneria, continua

Quasi perdo il conto degli schemi che promettono soluzioni “rapide, efficaci e sostenibili” per tamponare il riscaldamento globale. L’ultimo, di James Lovelock (ipotesi “Gaia”) e Chris Rapley (il nuovo direttore dello Science Museum di Londra) propone di rimescolare le acque profonde e superficiali degli oceani per modificare la temperatura delle ultime, attraverso una selva di tubi.

Questo su Nature di oggi.  Ci ha già pensato un’azienda americana, che per non mettere tutte le uova nello stesso paniere, offre anche soluzioni di ricambio.

Pesci e cetacei di tutto il mondo, unitevi! E scettici pure, cf. l’articolo su New Scientist.