Cervello in panne (il mio)

Sotto un post intitolato “in nome di Dio” che non ricordavo, ricevo questa réclame da www.ildialogo.org, periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell’Irpinia:

LA PSICANALISI SOCIALE di LAURA TUSSI
La psicanalisi sociale con Adler, Fromm, Sullivan e Lapassade si oppone al naturalismo freudiano in nome della riconsiderazione critica delle interferenze sociali, culturali, relazionali che strutturano l’Io e la personalità adulta. Secondo questi autori non si ha superamento della crisi profonda personale intrapsichica se non tramite il reimpegno relazionale. L’Io adulto adleriano è sempre alle prese con le relazioni interpersonali che lo obbligano a superare i suoi “sensi di inferiorità” che stanno alla radice della psiche infantile. Nel bambino si origina l’invidia dell’adulto, motore dello sviluppo sociale e personale. Il cambiamento è lotta con l’adulto verso il superamento della soggezione e tale pulsione permane in età adulta. Coesistono principi dinamici che tracciano l’identità dell’uomo maturo su cui si disegna l’individualità socializzata. Principio di unità: l’adulto è colui che sa stabilire l’equilibrio tra mente e corpo;  Principio del dinamismo: l’adulto sa orientare i propri comportamenti verso una meta; Principio dello scambio: l’adulto sa agire nel proprio ambiente sociale; Principio dell’influenza cosmica: l’adulto è colui che avverte il collegamento con la natura e le forze cosmiche; 

What?

Dopo è anche peggio.

Non cancello il commento, potete leggerlo tutto e forse ha un senso. Purtroppo dai tempi dell'”Interpretazione dei sogni”, davanti alla psicanalisi in qualunque forma, ai suoi principi, categorie, intenti normativi, luoghi comuni, ipotesi mai dimostrate, mi saltano i circuiti neuronali e non capisco niente.