Prudenze

Sui quotidiani distribuiti gratuitamente, oltre alle gambe lunghe che piacciono di più, ricerca senza molto senso, c’è la notizia dell’embrione umano clonato a partire da cellule dell’epidermide. Pubblicazione originale su Stem Cells e ricerca che è stata preceduta dallo scandalo Woo Suk Hwang, fanno notare Science e Nature.

E’ questo a spiegare che i genetisti si siano fermati prima di provare a derivare tessuti dalle cellule staminali embrionali? O la strada invece che promettente era sbarrata e quelle cellule erano difettose? Mi colpisce che i commenti dei due settimanali siano così simili e che, trattandosi di una ricerca guidata da Andrew French della Stemagen Corporation e da questa finanziata, entrambi riferiscano il parere del capo di un’azienda rivale, Robert Lanza dell’ACT.

Su questo numero di Angewandte Chemie invece, Takafumi Sakai, all’università di Saitama, e Kazuto Ikemoto della Mitsubishi Gas Chemical Company sono riusciti a trasferire Dna in cellule e tessuti senza usare virus, né liposomi, né UV né “particle gun”. Lo spruzzano in microgocce d’acqua elettrizzate (electrospray), così evitano di maltrattare la cellula.

Su Animal Cognition, Csaba Molnar et al. all’università Eotvos Lorand di Budapest hanno registrato 6.000 abbaiamenti (barks? aboiements?) di cani, in circostanze diverse, e li hanno sottoposti al software di Frédéric Kaplan et al., del Politecnico di Losanna e del Sony Lab di Parigi.  Titolo ottimista “Il computer decodifica la comunicazione dei cani” su New Scientist.