Mais selezionato – non modificato – geneticamente

Su Science di venerdì, c’è un bel lavoro di Ed Buckler, univ. Cornell, e Torbert Rocheford, univ. Illinois et al. Hanno trovato il sistema per identificare nel mais ibrido “normale” i geni collegati a una maggior produzione di carotenoidi, i precursori della vitamina A.

Una volta che il sistema c’è, anche nei paesi poveri i ricercatori possono fare uno screening delle pannocchie – di qualsiasi cultivar, la differenza è dovuta alla normale variabilità – per trovare quelle giuste, piantarne i semi e alla fine produrre sementi di un mais che è già adatto alle condizioni locali.

Adesso quelle variazioni  sono di dominio pubblico. Niente brevetto… E adesso dev’essere possibile identificare variazioni analoghe nel riso e in ogni pianta alimentare di cui sia stato sequenziato il genoma. Be’, sono entusiasta.

Sono entusiasta anche del rapporto dell’Ispettorato generale del governo americano sui conflitti d’interesse nella ricerca medica finanziata con fondi pubblici dai National Institutes of Health. In appendice, ci sono anche i commenti di Elias Zerhouni, il capo degli Istituti.