Oggi a Bruxelles, i chimici Francesco Zerbetto, Ciamician, università di Bologna, e Fabio Biscarini, CNR Bologna, ritirano un premio Cartesio per la costruzione di un tapis roulant molecolare insieme a colleghi di Edimburgo, Amsterdam, Groningen e Parigi.
Come i tortelli, le machinette molecolari sono una specialità bolognese, in brodo quelle di Vincenzo Balzani e C., non quelle di Zerbetto e C. (al link di prima, c’è pure il film). Sento Luigi Valeri, dell’uff. stampa dell’università. Mi sembra quasi stremato da tanta creatività e produttività, ma si diverte, trova anche lui che lì hanno un certo talento per il design…
A proposito di macchinette molecolari. Su Angewandte Chemie della settimana scorsa c’era la zucca trafitta (skewered pumpkin, uno pseudorotassano), e questa settimana il krapfen (mini-donut, un chelatore) di Amar Flood e Yongju Li che intrappola gli ioni cloruro e li sistema al posto della marmellata.
Come il tapis roulant di Zerbetto e C. potrebbero avere applicazioni in medicina.
A proposito di marmellata. L’uff. stampa della National Science Foundation deve presentare lo strano risultato ottenuto con il litio-berillio da Ji Feng, il dottorando, Hennig, il prof assistente, Ashcroft e Hoffmann, i baroni (l’avevo segnalato quand’era uscito su Nature).
Chiama Roald Hoffmann: non avrebbe mica un’analogia per rendere l’idea? E lui: “Prendete gli ingredienti per la torta, li impastate e vien fuori una torta a strati, la schiacciate e invece di spappolarsi, a pressione elevata ne esce una crema alla nocciola.” Cf. presentazione della NSF. L’analogia è stata molto ripresa, quasi sempre con varianti salvo nel finale.
Strano, dice Roald H., “non pensavo che la crema alla nocciola fosse così popolare.” E’ la sua passione, c’è anche nel wafer di cui parla nell’introduzione a Blow-up, immagini dal nanomondo di Lucia Covi, fotografa, ed Elisa Molinari, Modena, Cs3, INFM.
Attraverso la scrittrice Meri Franco Lao, ricevo un invito di Paolo Diodati, prof. di fisica all’univ. Perugia e dell’INFN: -domani venerdi 14 (scusate, ho un problema di fuso!) alle 14.30, all’Hotel Jolly Vittorio Veneto di Roma, Piergiorgio Odifreddi ritira l’Asino d’oro conferito dal prof. Antonio Codino, Perugia-INFN, a nome di fisici, matematici e musicologi i quali gli contestano un articolo sul 7 uscito un anno fa su Le Scienze.
Il prof. Diodati mi manda una foto dell’asino con gli occhiali e un 7 su ogni lente, ma non so se metterlo qui perché “non è definitivo”.
L’evento è collaterale al festival della matematica che si svolge da oggi domani (idem) all’Auditorium di Roma. Per l’occasione escono parecchi libri. Da Sironi, Matematici al lavoro di Enza Del Prete, Angelo Russo e Gabriele Anzellotti, il risultato di questa indagine; da Bollati Boringhieri, Roma 1908: Il congresso internazionale dei matematici di Angelo Guerraggio e Pietro Nastasi.
Più altri immagino, ma sono rientrata stamattina e non ho finito d’aprire i pacchetti arrivati mentre ero via.