All’andata ho letto il rapporto “Donne e scienza. L’Italia e il contesto internazionale” a cura di Massimiano Bucchi – Observa-Ergon edizioni – e al ritorno “Realtà e retorica del brain drain in Italia” di Lorenzo Beltrame – quaderno 35, Dip. sociologia e ricerca sociale. Letture deprimenti.
Sono confermate dai pareri degli studenti e delle studentesse di Universitando che hanno organizzato tre giorni sul tema “Società a Intelligenza Limitata”. Fanno diagnosi amare, assenza di meritocrazia e di prospettive, i “mille euro al mese” rinnegati a favore dei camionisti ecc.
Eppure stanno a Trento. Avevo l’impressione che fossero fortunati, che avessero più opportunità di altri, perché la Provincia autonoma investe parecchio in scienza, tecnologia, cultura in generale. Adesso controllo. Sarebbe un brutto segnale se nonostante gli sforzi, gente brillante, informata e impegnata – poca, ma è la regola – si sentisse devalorizzata lo stesso.
Demotivata, direi proprio di no, anzi, altrimenti si occuperebbe solo della propria sorte.
Grazie dell’invito e della documentazione (bello e divertente, il catalogo della mostra francese sulle donne matematiche, lo segnalo alle amiche, magari ne traggono ispirazione e ne fanno una simile…) e degli spunti di riflessione (che cosa chiamiamo scienza, con risorse limitate quale privilegiare ecc.). E a presto, spero.