Ha pure sconfitto Stalin

 Leggo Francesco Cassata, Le due scienze. Il caso Lysenko in Italia (Bollati Boringhieri, 291 pagine, 28 euro). La storia si svolge tra il 1948 e il 1953, riassumo per chi non c’era.

Stando all’eugenica predicata dall’eroe dell’agrobiologia stalinista, i caratteri acquisiti in vita vengono trasmessi alla discendenza, al contrario di quanto sostiene la genetica “borghese” dei Morgan, Weissmann, Muller, Dobzhansky, Huxley et al. Il lysenkismo attecchisce fra i comunisti italiani e dopo un periodo di silenzio imbarazzato rispunta all’inizio della guerra fredda, anche in reazione all’eugenetica razzista predicata da fascisti o carrieristi antisemiti che morto il loro duce riparano dietro lo scudo crociato.

Nel capitolo 2, “Il P.C.I. contro la Drosophila” (rassicuro subito il Fan Club: vince lei) uno dei primi a propugnare la dittatura del materialismo dialettico sulla ricerca è Italo Calvino. Nooo! Peccato di gioventù, ingoio, il seguito merita. Nella ricostruzione storica accurata e impietosa, è inevitabile leggere in chiave odierna l’alleanza di fedeli alla linea, Big8, opportunisti e servi, la resistenza di Buzzati Traverso (o di François Jacob, che si dimette per protesta dal PCF il quale, va detto, sposa il lysenkismo con più entusiasmo del PCI), per i quali la scienza vive di libera circolazione delle idee.

Buzzati T. è tra i pochi a parlare dei genetisti russi, alcuni mandati a morire nel gulag come il grande Vavilov. Nell’anno internazionale della patata – di cui ha salvato innumerevoli varietà -uscirà finalmente una sua biografia?