Sarò monotona, però è appena scaduto l’embargo di Nature e coincidenza! – per i particolari cf. l’articolo di Luciano “GIM” Maiani del CNR sul Sole di domenica – giusto nel cinquantenario del mitico paper del mitico Philip Warren Anderson cosa esce?
Un altro colpo della Fiorentina del solito Lens, questa volta composta da autoctoni: Giacomo Roati, Leonardo Fallani, Marco Fattori, Marco Zaccanti, le Chiare Fort e D’Errico, boato, i Modugni, Giovanni e Michele, idem, e Massimo Inguscio, ibidem (1).
Insieme a francesi, e americani, pftt, la Fiorentina ha dimostrato dentro un condensatino di Bose-Einstein con i fiocchi che la localizzazione o non diffusione (2) di Anderson, vale sì per gli elettroni o i fotoni in cristalli impuri e materiali disordinati in generale, ma anche per le onde di materia, meglio se ben fredda e gassosa.
Cool, no?
(1) Inguscio, Modugno, Roati nel 2002 avevano visto collassare il primo gas di Fermi mai fatto in casa. In casa, invece che in qualche stella di neutroni, cioè. Siamo alla recidiva…
(1) Rimando a wikipedia per l’Anderson localization, anche se oggi c’è ancora la frase “Localized states have been predicted, but never etc.” superata dalle 18 ora di Londra.