Il Visconte e la peer-review

Questa è la storia del visconte Christopher Monckton of Brenchley, poi detto il Visconte, e dell’American Physical Society, o associazione dei fisici americani, poi detta APS. Via The Island of Doubt.
Il Visconte scrive un articolo per dimostrare che le temperature medie globali sono stabili da 10 anni e non c’è nessun contributo umano al riscaldamento globale visto che non c’è riscaldamento, per conto dell’APS che nella sua newsletter Physics and Society ospita un confronto sul cambiamento climatico. 
Il 15 luglio il Visconte fa emettere un comunicato stampa dall’Institute for Science & Public Policy, di cui è membro, per avvisare che la sua dimostrazione è uscita su un’illustre rivista peer-reviewed. 
Il 17 luglio il presidente dell’APS Arthur Bienenstock, detto poi il Presidente, precisa in rosso sopra l’articolo quanto già scritto in apertura della newsletter: questa raccoglie “non-peer-reviewed technical articles, policy analyses, and opinion”.
Il 19 luglio il Visconte manda al Presidente una letteraccia, dicendo che è stato peer-reviewed eccome: il redattore che gli aveva chiesto l’intervento lo aveva passato a un collega “eminente professore di fisica”, il quale aveva chiesto delle modifiche e il Visconte aveva provveduto a inserirle. Quindi il Presidente tolga subito la scritta in rosso o gli inoltri gli atti della seduta del Consiglio direttivo dell’APS in cui s’è decisa quella scritta.
Il 21 luglio, la scritta c’è ancora.
Il Visconte confonde peer-review e correzioni redazionali o gli sfugge il senso di “non“?