Sul prossimo Angewandte Chemie International, Ho Bum Park (univ. Ulsan, Corea del Sud), Benny Freeman (univ. Texas, Austin) e James McGrath (politec. Virginia, Blacksburg) pubblicano la composizione di una nuova membrana per dissalare l’acqua. Di solito, il cloro viene aggiunto nell’acqua da filtrare per uccidere i microrganismi che altrimenti intasano i filtri coprendoli con un biofilm; poi il cloro viene tolto prima di passare attraverso la membrana, altrimenti la distrugge; poi il cloro viene riaggiunto nell’acqua da immettere nella rete idrica. Un procedimento lungo, complicato e sprecone. I tre hanno attaccato uno strato di copolimeri disolfonati sopra quello di solfonati microporosi, e reso la membrana resistente al cloro. Il loro primo strato, tra l’altro, può anche essere calibrato per modificarne la permeabilità ai sali e all’acqua e adattarlo ai vari usi e ai vari impianti, di osmosi inversa, di nanofiltrazione ecc…
Ci vuole l’abbonamento, comunque un comunicato dovrebbe uscire sul sito di Austin.
Intanto ci ho trovato questa notizia ripresa dalla gazzetta del campus, il Daily Texan: 70 volontari americani dell’International Chiropractors Association sono disposti a trattare gratuitamente per un anno i soldati rientrati dall’Iraq e dall’Afghanistan, a condizione che siano stati feriti in servizio. Da un mese due volontari texani cercano pazienti e non ne trovano nemmeno uno.