Mama, mini, mimi

Nel 2004, il gruppo di Jean-Michel Claverie – CNRS, Marsiglia – scopriva in una torre di raffreddamento di Bradford, il primo “mimivirus”, un virus così grosso da sembrare un microbo. Be’, su Nature di oggi Bernard La Scola e Didier Raoult, sempre del gruppo Claverie, e Eugene Koonin dell’NCBI a Bethesda, scrivono di aver scoperto in una torre di raffreddamento, a Parigi questa volta…
Basta con i complementi indiretti! Scoperto cosa?
Ok, stringo, un “mamavirus” ancora più grosso. Con 900 geni quando, in confronto, un microbo vero come il Mycoplasma genitalium ne ha soltanto 470.

E non finisce qui.  Il mamavirus è infettato da uno mini, il “virofago” Sputnik. Di geni ne ha solo 21 ma si replica a tutto spiano usando quelli dell’ospite il quale s’ammala e defunge proprio come un batterio infettato da un (batterio)fago.

Defunge, ma non muore?

No, se i virus sono forme di vita, cf. dibattito sotto l’articolo di Helen Pearson.