Cavallini, fascetti e altre notiziole

La prima è che nel deserto di Gobi, Andrea Possenti non solo ha visto l’eclisse di sole nell’unico giorno senza una nuvola dei 15 gg che era là, ma anche i takhi (Equus przewalskii) in libertà. Almeno quel ripopolamento funziona.

Al CERN, è andata bene anche la seconda prova di sincronizzazione. Superata quella con il fascio di particelle in senso orario l’8 agosto, il 22 toccava al fascio in senso antiorario: è andato giù liscio come l’olio dall’acceleratore SPS all’LHC. Prossima tappa: prova di collisioncina tra i due.

Qui si tira in lungo
Nel suo viaggio decennale per recarsi all’appuntamento con la cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko, detta Natascia o Ciuciù, a scelta, la sonda spaziale Rosetta farà una visita all’asteroide (2867) Steins la sera del 5 settembre. L’incontro storico, come dicono all’Agenzia spaziale europea – giusto, è una prima-  si potrà seguire in diretta tivu. Negli ultimi anni, è una deviazione via l’altra, accidenti. Al posto di Natascia-Ciuciù, comincerei a pensare che Rosetta non m’ama più.

Chiamiamolo Ciccio?
Sempre dall’ESA. Usando il telescopio spaziale XMM Newton e il grande telescopio  binoculare nonché terrestre dell’Arizona, Georg Lamer dell’Astrophysikalisches Institut a Potsdam et al. hanno scoperto che un bollone di gas incandescente registrato all’anagrafe cosmica come 2XMM J083026+524133, è in realtà un mega-ammasso di galassie, con circa mille volte la massa della nostra. Ne deducono che 2XMM J083026+524133 – ma che nome! – dimostra l’esistenza dell’energia oscura. Siccome lo stesso Lamer dice che nessuno sa cos’è, per capire come ci arrivano conviene aspettare una pubblicazione peer-reviewed.

Imperium Renewables, ma non Sustainables
Ricevo un sacco di com. stampa su progressi dei biocarburanti estratti da alghe, batteri, piante (anche sull’ossidazione dell’acqua per liberarne idrogeno, oggi su Angewandte Chemie per dire, Leone Spiccia pubblica un cubo molecolare che col sole fa da fotocatalizzatore). Ho anche letto su New Scientist  dell’altra settimana che secondo l’Imperium Renewables, dal quale si rifornisce la Virgin, per far volare un Boeing 747 da Heathrow a Schipol ci vuole il biocarburante estratto da 3 milioni noci di cocco.

Tre milioni per quel salto da pulce? Rinnovabili non basta.