Il convegno annuo di Donne scienza si tiene all’università di Trieste il 18 e il 19 settembre.
Se siete dalle parti di Boston il 2 ottobre, alle 20 nell’Aula magna (Saunders Theatre) di Harvard, c’è la diciottesima “1st Ig Nobel Prize Ceremony”. Come al solito, fra chi ha comprato i biglietti vien estratto a sorte un appuntamento con un Nobel, che per tradizione è William Lipscomb, clarinettista tuttora in gran forma.
Ma quest’anno c’è una novità, si può vincere anche vincerne uno con Benoît Mandelbrot. E qui devo completare la voce di Wikipedia: Mandelbrot preferisce dare appuntamento in un buon ristorante, ha una cultura gastronomica invidiabile e come sa scegliere lui i vini…
Ieri a Treviso, ho irritato alcuni ambientalisti. Il fatto è che non ho capito alcune cose. Per es.
– Perché credono che in India ci sarebbero state carestie soltanto durante il dominio britannico, e prima i monsoni erano sempre puntuali e moderati?
– Perché approvano la svolta induista di Vandana Shiva quando il Bharatiya Janata è arrivato al potere? Adesso che lo è nell’Uttarakhand – dove opera la fondazione di V. Shiva e la minoranza mussulmana se la passa male – è giusto tutto quell’insistere sui riti religiosi, vedi le celebrazioni della grande Dea che esclude a priori le mussulmane?
No, secondo Arundhati Roy e le giovani ricercatrici deluse che sono confluite nella Gene Campaign – conosciute grazie a Flavia Zucco di Donne e scienza – e la penso come loro.