Quante zampe deve avere una scolopendra?

Due settimane fa, ne vedo una alla cassa del supermercato. La vede anche un ragazzino, ne ammira la splendida forma, non le manca nemmeno una zampa e a occhio ne contiamo venti per lato, “almeno” dice lui mentre la madre, presumo, lo strattona via.

In quei giorni leggo di un’altra, velenosissima, in un capitolo di Matto per gli insetti (Blu edizioni), di Gianfranco Curletti. Purtroppo. dal punto di vista della ricerca scientifica s’intende, l’autore la nota soltanto quand’è morta spiaccicata e il suo numero di zampe resta ignoto.

Oggi Alessandro Minelli, autore di Forme del divenire, Einaudi, un grande classico, Amazonas Chargas e Gregory Edgecombe pubblicano su Zootaxa la scoperta della Scolopendropsis duplicata, una specie scolopendromorfa con 39 oppure 43 paia di zampe invece delle 21 o 23 presenti in tutte le altre specie del gruppo”.

Minelli dice che ha in pubblicazione un altro paper, stessi coautori, sull’importanza della scoperta dal punto di vista dell’evoluzione. E tace, lasciando i suoi lettori in spasmodica attesa della prossima puntata.