Come insegnante

sarei un disastro. Comunque mi procurerei gli ultimi Nature e Science e ne discuterei con gli studenti, perché – insieme – danno un visione ricca e complicata della genetica. I testi non tecnici sono on-line, non serve essere abbonati.

Da Nature, si capisce che tra qualche anno ognuno potrà farsi mappare un “genoma privato” per 1.000 dollari, invece di 500 mila oggi, (nel 2001, il primo genoma umano era costato 3 miliardi, quello pubblico, 300 milioni quello di Celera). E che si comincia soltanto a sfiorare la variabilità individuale.

Da Science si capisce che al di fuori di alcune malattie ereditarie, sarà difficile interpretare i risultati. Di scritto nel Dna pare esserci molto poco e salta fuori che spesso sono i nostri comportamenti sociali a modificarci i geni e la loro espressione, in particolare per quanto riguarda il cervello e le sue facoltà.

Cambiando disciplina, agli studenti potrebbe servire questa illustrazione di come si creano nanostrutture. “Ciascuna è fatta di circa 150 milioni di nanotubi di  carbonio. Quanti gli elettori che hanno votato il 4 novembre”. Per chi ha votato l’autore è chiaro…

Domani sono qui.